Renault, è come l'anno scorso
Ilsecondo pilota della Renault perde il controllo della monoposto all'uscita della curva 17 e finisce contro il muretto sulla sinistra. No, non è l'ennesima ricostruzione dell'incidente di Piquet jr dell'anno scorso sul circuito di Singapore, che in seguito avrebbe scosso la Formula Uno con uno degli scandali peggiori di sempre. Si tratta, invece, di quello che è successo ieri nella prima sessione di libere, con protagonista Romain Grosjean. Stessa macchina, stessa curva, stesso tipo di incidente. Una specie di déjà vu che si aggiunge a tutte le coincidenze che il destino si è divertito a seminare in questa settimana di Formula Uno. Tutto uguale, si diceva, se non fosse che al muretto della Renault adesso non c'è più Flavio Briatore ma il direttore tecnico Bob Bell («temevano di perdere tutti il lavoro, è una fortuna che la storia si sia conclusa bene per noi») e che sulla monoposto francese manchino un bel po' di sponsor fuggiti dopo il «crash gate». Si vorrebbe parlare di sport, di prove libere che hanno visto il dominio delle Brawn nella prima sessione (Barrichello ancora davanti a Button) e quello di Vettel nella seconda, con un Alonso abbastanza in palla e le Ferrari apparse in netta difficoltà, soprattutto per quanto riguarda Fisichella. Ma la scena viene rubata ancora una volta dai cascami del caso-Renault. Solo giovedì Jean Todt, presidente in pectore della Fia, dichiarava che nonostante l'immunità la carriera di Piquet jr in Formula Uno era da considerarsi conclusa. Ma, si sa, al peggio non c'è mai fine. E a cosa si possa arrivare pur di farsi un po' di pubblicità lo ha chiarito ieri John Booth, patron della Manor Gp che dovrebbe debuttare nel Circus nella stagione 2010. Booth si è detto pronto a ingaggiare Nelsinho per la prossima stagione, «perché è un piccolo grande pilota». D'altronde. lo stesso Ecclestone ha si è detto sicuro che «Piquet avrà una nuova guida. È uno che fa quello che gli viene detto ed è quello che ogni proprietario di un team vuole». Esegue gli ordini, insomma, che era un po' la linea difensiva degli imputati nazisti al processo di Norimberga. Manca solo che al prode brasiliano, andato a sbattere volontariamente in un Gran Premio, venga concessa una medaglia al valore. Oggi, per fortuna, si fa sul serio con le qualifiche che andranno in scena alle 22 locali, 16 italiane. Difficile aspettarsi delle Ferrari pimpanti. Ieri, nella seconda sessione, Raikkonen e Fisichella hanno chiuso rispettivamente 14° e 16°, distanti circa un secondo e mezzo dai primi. Il finlandese se l'è presa col fatto che a Maranello abbiano smesso da tempo di sviluppare la F60 per concentrarsi sulla monoposto del 2010. Una rabbia abbastanza logica: lui nel 2010 non ci sarà. Fisichella, oltre a lamentarsi delle gomme, continua a denunciare difficoltà nel trovare un assetto adatto a lui sulla monoposto di Massa. I miglioramenti sono stati rimandati alla terza sessione di libere di oggi. Deve muoversi, se non vuole correre il rischio di rivalutare Luca Badoer. Intanto il titolare della Ferrari numero tre scalpita per tornare il suo posto. Ieri Felipe Massa ha annunciato che, il prossimo 27 novembre, parteciperà a una gara di kart in Brasile. Sarà la prima occasione per verificare il suo stato di forma dopo lo spaventoso incidente nel Gp d'Ungheria.