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Segnali di ripresa.

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Unavia di mezzo. Che come tutte le vie di mezzo possiede lati positivi e altri meno. La Roma di Ranieri è ancora bipolare. Dalla cintola in su procede bene. Francesco Totti dimostra di attraversare un momento di forma straordinario. La sua media realizzativa è da record, mentre - come gli accade nei momenti migliori della sua carriera - non mancano deliziosi assist, vero Brighi? Benino Vucinic, anche se il montenegrino deve riprendere confidenza con la porta avversaria. E bene anche Okaka, che con la sua vigoria fisica, in questo momento, dimostra di possedere le qualità per fornire alla squadra la profondità richiesta da Ranieri. Restano, tuttavia, i problemi cronici. Ieri, senza uno sciagurato Rubino, la trasferta di Palermo poteva costare la seconda sconfitta dell'era Ranieri. Colpa, soprattutto, di una difesa che continua a rimanere il lato debole del teorema «ranieriano». Malgrado la rinuncia all'inguardabile Mexes, la coppia centrale continua a soffrire. Ma sarebbe un errore prendersela con Burdisso - lui è tra i più in forma a Trigoria - e il sempre un po' svagato Juan. Mancano sulle corsie laterali dei mastini. Cassetti continua a vivere un momento di forma scadente. Motta lo segue da vicino. Riise - più esperto - ha capito che per compensare le sua amnesie, si deve affacciare con continuità nella metà campo avversaria. E poi il centrocampo. Che rimane sbilenco. Perché nello scacchiere di Ranieri resta sempre vaga la posizione di Taddei. Così anche De Rossi e Pizarro - certamente non al massimo della loro condizioni - finiscono per soffrire, giocare maluccio e sbrecciare quella diga che Spalletti creò, di fatto, davanti alla difesa giallorossa. Ma la classifica si «muove» come dicono gli esperti. E dopo le due prime sconfitte in campionato, oggi la Roma è a quota 7, non lontana quel quarto posto che sembra essere diventato lo scudetto di questa stagione. Quella di domenica a Catania, tuttavia, dovrà dimostrare che la cura Ranieri - concretezza, ma anche solidità in difesa - sta funzionando. Il campo è di quelli difficili, anche per le note questioni ambientali, ma di questo adesso la Roma non può certo preoccuparsi.

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