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Le due facce dell'Argentina

Julio Cruz

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Aspettando Zarate, la Lazio esulta con Julio Cruz: l'ex centravanti dell'Inter salva la Lazio a Catania interrompendo la serie negativa della formazione biancoceleste. Un destino diametralmente opposto quello dei due sudamericani: da una parte il centravanti esperto, arrivato nella capitale per fare il comprimario e immediatamente protagonista. Dall'altra il giovane fenomeno, con il dna del fuoriclasse e i colpi da campione che, a causa dell'infortunio, sta vivendo un inizio di stagione in salita. Le quattro giornate di campionato senza gol fanno sensazione, proprio per la grandissima considerazione che tutti hanno del talento di Haedo che, in Europa League, ha già lasciato il segno griffando un gol dei suoi, un gol «alla Zarate». Nella passata stagione segnò quattro reti in quattro partite, oggi si deve ancora sbloccare. Per il momento Ballardini si gode Cruz: con le reti del Jardinero la Lazio ha conquistato quattro dei sette punti in classifica. La punta argentina, in gol soltanto in trasferta, sogna un gol davanti ai suoi nuovi tifosi. Il suo approccio è stato straordinario, il suo rendimento è andato ben oltre le aspettative. Cruz è piaciuto subito ai tifosi laziali, sarà per quella grinta espressa già a Pechino contro gli ex compagni, sarà per il suo stile semplice, la concretezza, la generosità con cui si mette al servizio della squadra. L'altra faccia dell'attacco laziale è Zarate: nella sua prima stagione ha fatto impazzire un intero popolo con i suoi dribbling devastanti, le sue giocate irridenti, i suoi gol spettacolari, con i suoi assist. E anche questa stagione era iniziata allo stesso modo, fino all'infortunio di Saragozza, in un'amichevole del tutto inutile. Poi l'esclusione a scopo precauzionale con la Juve, il ritorno col Salisburgo, la prova opaca di Catania. Sarebbe una follia mettere in discussione le sue doti: la verità è che la Lazio di Ballardini non può fare a meno di lui, neanche quando la condizione fisica è approssimativa. Zarate è un professionista esemplare, abituato a curare in maniera maniacale la sua forma. Ma a causa dell'infortunio, l'attaccante è ancora costretto a lavorare a basso regime. Niente allenamenti personalizzati al Circolo Parioli, nessuna doppia seduta atletica, nessun lavoro specifico per potenziare la muscolatura e aumentare la velocità. Ma il bomber dovrà resistere altre quattro partite: la sosta lo restituirà al tecnico più forte di prima. Ballardini potrà contare anche su Rocchi che potrebbe tornare con il Palermo: ieri l'attaccante ha svolto una risonanza magnetica che ha confermato i progressi fisici. Matuzalem dovrebbe farcela anche con il Parma, il suo problema al polpaccio è superato.

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