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Spettacolo che avevamo dimenticato

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Eccoli,i gladiatori invocati da Ranieri, poco importa che nell'arena non ci fossero tigri, i viola ridotti ad agnellini dalla Roma più bella degli ultimi due anni. Vittoria numero mille, costruita da fenomeni autentici, Totti due gol e un assist, De Rossi un gol e mai un pallone sciupato. Ma con loro, i rinati alla luce, anche Taddei e Perrotta, dietro un Burdisso gigantesco. Peccato per quel gol preso su un retropassaggio sbagliato, ma se la Roma si è ritrovata, le posizioni saranno presto riguadagnate. Pizarro sulla mediana con De Rossi e Taddei largo, Totti e Vucinic a partire un po' arretrati, Perrotta puntuale negli inserimenti centrali, sembra un film già visto, la vecchia Roma di Spalletti. Ma il lavoro psicologico, stimoli forniti senza guardare in faccia nessuno, quella è opera di Claudio Ranieri, non si può spiegare altrimenti la svolta radicale da Basilea all'Olimpico, da tempo non si ricordava un così alto livello spettacolare. Richiamo alla concentrazione feroce tradotto in pratica con l'esclusione di Mexes, il quarto d'ora giocato la giustifica. A metà del cammino, i primi tempi, la quarta giornata sembrava avere prodotto sfracelli la rivolta dei peones: a Cagliari, a Verona, ma anche a San Siro e a Catania. Alla fine, però, sul terreno sarebbe rimasto soltanto, sanguinante, uno solo dei biechi latifondisti, il Genoa costretto dal Chievo a salutare la vetta della classifica. Si sarebbe salvata con qualche stento la Lazio, avrebbero preso a schiaffi il destino, e forse anche la logica del calcio, le due milanesi, un capolavoro di Seedorf, due di Diego Milito, l'Inter a mantenere la distanze dalla vetta. Presidiata però anche dalla Sampdoria, che mai nella sua storia aveva vinto le prime quattro partite del campionato, orecchie e musica per Luigi Del Neri, trattato a Roma come una pezza da piedi da una dirigenza che per altro non avrebbe certo esaurito così i suoi buoni motivi per arrossire. La Samp è bella e produttiva, felice mix di esperienza e di freschezza illuminate dal genio di Antonio Cassano, Lippi gli conservi la salute lasciandolo a godersi il clima sereno di casa. segue a pag. 22

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