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Il Principe tiene l'Inter nella scia della Juventus

Cagliari-Inter

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MILANO Basta Milito. A cancellare un primo tempo al limite dell'inguardabile, ribaltare un risultato negativo dopo la trasformazione di un rigore che all'Inter non veniva fischiato contro da Napoli-Inter del 2 marzo 2008, oltre un anno e mezzo fa, far mantenere ai nerazzurri il contatto con la testa della classifica e soprattutto quella Juve che con Ferrara in panchina in campionato sa solo vincere. Bastano due capolavori dell'ex attaccante del Genoa, il primo di rapina su un recupero al limite del fallo di Eto'o su conti, l'altro su imbeccata di Thiago Motta sempre su errore di Daniele Conti, per stendere un Cagliari positivo, che ha dominato fino al gol del pari, prendendo anche un palo con Dessena a inizio ripresa e sfiorando il 2-2 nel finale con Nené e Jeda. Perché l'Inter di ieri al Sant'Elia non poteva proprio dare di più. Non tanto per il turnover che ha funzionato poco, con Cambiasso dal primo minuto ma ancora fuori ritmo gara e lontano dai suoi abituali standard e Santon che non incide come ai tempi del suo esordio in A, ma soprattutto perché dopo una partita durissima, in particolare dal punto di vista delle energie mentali, contro i mostri del Barcellona è difficile ricaricarsi al meglio, ed andare al caldo di Cagliari per provare a dominare una squadra organizzata, che si conosce e gioca bene, e che di sicuro non merita di essere penultima con un solo punto in classifica. E lo si è visto subito in campo, con Matri e Jeda a darsi da fare e l'Inter che come in Champions League nei primi minuti sembra davvero persa in difesa. Cambiasso ci prova ad avere la sua solita intensità, ma cartellino giallo dopo appena 8 minuti di gioco a parte non ce la fa proprio. Fisicamente. Nella ripresa con Thiago Motta al suo posto, assist e sfortunato infortunio a parte, è un'altra musica. Così come con l'ingresso di Balotelli al posto di Santon, con Zanetti retrocesso a sinistra in difesa. Ha sorpreso la scelta di far partire superMario dalla panchina, soprattutto viste le non brillanti condizioni di Sneijder e la voglia del bresciano, ultimamente davvero ispirato. Poco conta. A tappare le falle di voglia, condizione e formazione ci ha pensato Milito, con un due su due nel giro di quattro minuti a inizio ripresa. È bastato per tutto, ma non per evitare l'espulsione di Mourinnho per proteste, due minuti dopo il vantaggio dei suoi. Allo Special one nessuno può rubare la scena, la parte da protagonista. Né un allenatore avversario, tantomeno un suo giocatore.

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