"Ecco la reazione che volevo"
Alla fine è raggiante Ranieri, peché questa è in primis la sua vittoria. Quella di un tecnico caparbio che non si ferma davanti a nulla e dimostra di saper andare anche oltre le apparenze. Così, dopo aver visto il uso capitano fare quello che ha fatto ieri all'Olimpico contro la Fiorentina il suo entusiasmo non può che partire da lui che alla vigilia aveva pungolato. E la reazione è arrivata sul campo. «Totti è un giocatore imprevedibile e simbolo della Roma. Stasera è stato praticamente perfetto: due gol, un assist e un gol annullato. È uscito serio in volto? Non so se era serio, ma forse lo era perchè voleva questo tipo di prestazione, questa vittoria. Sono convinto che dentro era felicissimo». Entra nel merito dei consigli dati nel pre-gara. «Sì, quelli l'allenatore lì da, ma poi è lui a dover fare i movimenti. Stasera si è trovato a meraviglia: a me basta che faccia il Totti anche se però la partita l'ha rotta Vucinic che ha fatto un grande primo tempo». Non si nasconde dietro a un dito e svela i suoi prossimi obiettivi. «Continuare a vedere la squadra lottare così, giocare con determinazione fino in fondo. Anche se poi ci sta anche di perdere. Ma una prestazione non fa testo, aspettiamo di vedere le altre gare. Io sono Ranieri e non Spalletti: lui ha prodotto tanto, ma poi gli altri gli hanno preso le misure ed è stato costretto a cambiare. Poi ognuno ha le sue fisse». Un passaggio, inevitabile, su Mexes: il grande escluso della serata. «Io ho tre centrali ottimi, l'ho messo in panchina perché Burdisso ha fatto un inizio di campionato notevole. Credo molto in Mexes ma se fa una gara fuori quando altri stanno meglio di lui non credo sia un dramma». E su un De Rossi infinito. «È in grandissima condizione, tutti lo vorrebbero, anche perché ha i tempi giusti per inserirsi. Lui va bene a me, andava bene a Spalletti e va bene a Lippi». Quindi racconta le sue sensazioni nel tornare da romanista all'Olimpico. «Fa sempre effetto - racconta quasi commosso - quando si torna a casa dopo 35 anni. Quando ho salito quelle scalette mi sono ricordato che lo avevo fatto, da romanista, l'ultima volta giocando contro il Cagliari di Gigi Riva». E la gioia si legge anche nella faccia e nelle parole del presidente giallorosso Rosella Sensi. «Ho visto i ragazzi reagire, ho apprezzato la voglia di lottare per novanta minuti. Serviva solo sbloccarsi e finalmente ho rivisto la Roma che conoscevo». Ma anche in una serata di festa, arriva la nota negativa. È l'ex Panucci a mandare una bordata al numero uno giallorosso. «La Sensi - ha detto l'ex difensore della Roma a Controcampo - è stata ingenerosa con Spalletti quando gli ha detto che ha abbandonato la nave, lui è uno che non si è mai tirato indietro anche nei momenti di difficoltà».