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Caso Piquet, Renault squalificata Briatore radiato dalla Formula 1

l'incidente di Nelson Piquet a Singapore

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Mano pesante della Fia sull'incidente volontario provocato da Nelson Piquet jr. al Gran Premio di Singapore del 2008. Il Consiglio mondiale della Federazione internazionale dell'Auto, riunitosi per un'ora e mezza a Parigi, ha inflitto una squalifica dalle corse di due anni con la condizionale alla Renault e ha radiato Briatore, già dimessosi da team manager della scuderia francese. Squalifica di cinque anni invece per il direttore tecnico Pat Symonds, anche lui già dimessosi dall'incarico. Fernando Alonso, l'altro pilota Renault che "beneficiò" del falso incidente, è stato prosciolto da qualsiasi accusa. Dalla spy-story al crash-gate non c'è pace per la Formula 1 moderna. Scandali che oltre a minare la credibilità del Circus ormai non solo in crisi economica ma anche morale rischiano di allontanate sempre di più gli appassionati di uno sport ancora alla ricerca di gare a prova di sbadiglio.  La vicenda del falso incidente di Piquet Junior nel Gran Premio di Singapore nel 2008 è solo l'ultima di una serie di episodi che hanno macchiato il mondo della Formula 1. Solo due anni fa, era la stagione 2007 culminata con la vittoria del ferrarista Kimi Raikkonen, a scuotere i delicati equilibri del Mondiale ecco la spy-story cominciata con la storia della polverina trovata sulle Ferrari e culminata con la scoperta del passaggio di informazioni riservate sulla vettura di Maranello alla McLaren. Protagonista in negativo l'ormai ex Ferrari Nigel Stepney che trafugò i progetti della monoposto 2007 per metterli nelle mani delle Frecce d'Argento che poi furono pesantemente multati (100 milioni di dollari) e esclusi dal campionato costruttori. La striscia degli scandali in Formula 1 proseguì con la vicenda del presidente della Fia Max Mosley e dell'orgia sado-maso a sfondo nazista scoperta da News of The World fino ad arrivare all'inzio di questa stagione cominciata con la polemica sui diffusori di Brawn Gp, Toyota e Williams ritenuti irregolari dalle altre squadre ma poi ammessi a tutti gli effetti. Solo in Australia nella prima gara del 2009 la Williams presentò per poi ritirarlo poche ore più tardi un ricorso contro Ferrari e Red Bull riguardo i deflettori delle pance delle rispettive monoposto, mentre Lewis Hamilton mentì (confessando tutto in Malaysia) su quanto accaduto in regime di safety-car tra lui e il pilota italiano della Toyota Jarno Trulli che si riprese il terzo posto del Gp di Melbourne. Era solo l' 'antipasto al lunghissimo braccio di ferro tra Fia e Fota, l'associazione che raggruppa i team di Formula 1, sulle regole e il tetto al budget. Quando sembrava possibile la nascita di un Mondiale alternativo le parti trovano un accordo con Max Mosley che decide di non ricandidarsi alla presidenza della federazione alla scadenza del mandato ad ottobre.  Raggiunta finalmente la pace in Formula 1 sembrava finito il clima di veleni che per più di due anni aveva arroventato il Circus e invece ecco l'ultimo scandalo consumato nella notte di Singapore 2008 e venuto alla luce quasi un anno dopo tra le foreste delle Ardenne in occasione del Gp del Belgio a Spa a fine agosto.  

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