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La Capitale dei sogni spezzati

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Staserala Juventus può tentare la fuga, ospitando il Livorno, ma è un panorama che Roma Capitale non riesce, per ora, a intravedere neanche con l'aiuto di un telescopio. Altri problemi da queste parti, toni polemici alti, umori dei tifosi vicino alla depressione, soprattutto le società nel mirino, ma neanche i tecnici si sentono al riparo da qualche fastidiosa punzecchiatura. Chiaro come il discorso riguardi soprattutto la Roma, umiliata da una formazione che avrebbe qualche disagio a farsi strada nella nostra Serie B, ma nessuno è tanto superficiale da soffermarsi sull'episodio, le apprensioni sono rivolte sopratutto al futuro. Non si possono sottolineare i disastri sportivi senza ricondurli onestamente all'origine: una società inetta e senza mezzi, senza strutture, comunicazione a zero, responsabili che si rendono, alla resa dei conti, complici dello sfacelo prodotto dalla presidenza. Che però resta attaccata alla sua produttiva poltrona, che ignora il dilatarsi dei debiti (anzi, l'Italpetroli aumenta gli stipendi dei suoi dirigenti), che snobba la strada della cessione, la più ragionevole se ci fosse un po' di rispetto per la realtà, invece di gonfiare le cifre, magari con l'abbozzo di uno stadio fantasma. Ranieri dovrà mettercela tutta per restituire alla sua schiera un'identità perduta, l'arrivo della Fiorenina non promette nulla di buono. Sul piano tecnico, molto meno intricata la situazione di una Lazio che aveva avviato al meglio la stagione, e che in Europa ha gettato al vento una partita dominata a lungo, prima degli sprechi e dei suicidi dei minuti conclusivi. Restano problemi di non agevole soluzione, su tutti l'indispensabile sfoltimento di una rosa troppo ampia, per non parlare del futuro dei dissidenti, che non sono nomi di secondo piano, ma due stelle come Ledesma e Pandev. Ballardini ha lavorato benissimo, resta il punto interrogativo sui cali alla distanza, atletici e di attenzione, che hanno prodotto due sconfitte in pochi giorni. Però, rispetto all'altra sponda del Tevere, le prospettive restano molto, ma molto, più incoraggianti.

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