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Ferrara carica la Juve: "Battiamo il Livorno"

Ciro Ferrara, allenatore della  Juventus

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TORINO È ufficiale: Ferrara non dirà mai di non leggere i giornali. Ieri, alla vigilia dell'impegno odierno contro il Livorno, il tecnico bianconero ha smontato una per una le critiche mosse alla sua Juve, evidenziando quasi con la matita rossa molti dei rilievi emersi dopo il pareggio casalingo di martedì contro il Bordeaux. «Ho letto e ascoltato tutto, ma noi non ci eravamo esaltati prima e non siamo depressi oggi. Tra le grandi, la Juve è la sola ad avere cambiato assetto tattico dandosi un volto e un modulo nuovi: non sono cose che possono funzionare perfettamente dalla sera alla mattina, eppure i risultati non sono negativi nonostante abbia dovuto schierare interpreti diversi». Anche a causa dei tanti infortuni, in realtà. E qui scatta la seconda difesa, volendo puntualizzare che rispetto alla criticatissima gestione Ranieri tante cose sono cambiate e legami non ne esistono: «I guai muscolari attuali non sono di grave entità, il solo che va avanti da più tempo è Del Piero. Gli altri li recupereremo in pochi giorni». Oggi, comunque, oltre al già citato capitano, mancheranno anche Sissoko (frattura al piede: eredità della passata stagione), Salihamidzic (perone) e Felipe Melo (caviglia), Cannavaro, Diego e Tiago: può bastare, in effetti. E oggi bisognerà arrangiarsi con quel che resta e non arricciare il naso. Perché Ferrara tira fuori le unghie: «Giovinco può essere un perfetto vice Diego. Con la Lazio ha fatto bene o sbaglio? Ha giocato al posto del brasiliano o no? In Italia siamo dei fenomeni: prima vogliamo che si creda nei giovani e li si faccia giocare, poi siamo i primi a criticarli. In tre giorni non si possono cambiare così i giudizi: contro il Livorno giocherà e il modulo resterà quello. Potremo cambiarlo in corso d'opera, ma voglio dare certezze alla mia squadra e non possiamo smontare un castello solo perché abbiamo pareggiato una partita». Davanti al Piccoletto dovrebbero esserci Iaquinta e Trezeguet ma certo non per gettare la croce addosso ad Amauri, comunque ancora a secco dopo le quattro partite ufficiali di quest'anno e, nel 2009, autore di un solo gol tra campionato e Champions.

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