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Ombre su Alonso

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Fernando Alonso

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Tre giorni per fare luce sugli aspetti che ancora rimangono oscuri del Renault-gate. La casa francese ha dichiarato che non contesterà il verdetto del Consiglio Mondiale della Fia di lunedì. In pratica, si tratta di un'ammissione di colpevolezza che, però, grazie all'individuazione di due capri espiatori in Briatore e Pat Symonds, non dovrebbe costare al team la radiazione del Circus, ma solo una pesante ammenda unita alla cancellazione di tutti i punti ottenuti nella classifica costruttori. A questo punto, con tutte le tessere che stanno prendendo il loro posto, sono soprattutto due i punti che l'assise parigina della Federazione dovrà chiarire: i ruoli ricoperti da Piquet jr e Fernando Alonso. E se il primo - accusato da Symonds di essere il vero ideatore del falso incidente - se la caverà con un nulla di fatto grazie all'immunità che la Fia gli ha promesso per fargli vuotare il sacco, per il secondo la situazione è più complessa. Finora Alonso ha attraversato la storia senza esserne investito. Piquet jr lo ha scagionato («non sapeva nulla») e Mosley si è affrettato a chiarire come lo spagnolo, al momento, non sia toccato da sospetti. A insinuare dei dubbi è stato il padre di Nelsinho, Nelson Piquet, il primo a raccontare la storia a quelli della Fia nello scorso ottobre. «Non è possibile che Alonso fosse all'oscuro», ha detto. Inoltre, sono in tanti a chiedersi perché un pilota dell'esperienza dello spagnolo - due volte iridato - non abbia contestato una tattica così assurda e aggressiva come quella che prevedeva la sosta già al 12° giro del Gp di Singapore. Contro di Alonso giocherebbe la recidività: Fernando fu già coinvolto nella Spy story McLaren del 2007, e allora se la cavò per aver collaborato con gli organi di giustizia del Circus. Ma adesso difficilmente la Federazione sarebbe tenera con lui. In tutto questo la Ferrari è alla finestra. Ha già un contratto firmato con lo spagnolo ma non può permettersi di annunciare un pilota su cui gravano delle ombre. Lo spagnolo, dal canto suo, ieri ha dichiarato testualmente: «Non sono ancora al 100% della Ferrari». Il ché, più che una smentita, sembra la prima mezza ammissione ufficiale di quello che tutti già sanno.

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