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Ballardini: "Sconfitta immeritata"

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La seconda sconfitta in quattro giorni lascia un segno indelebile sul cammino europeo della formazione biancoceleste: una vittoria gettata alle ortiche nei minuti finali compromette la qualificazione alla seconda fase. Servirà un miracolo, o qualcosa che gli somiglia molto per qualificarsi ed evitare l'ennesima figuraccia per la Lazio europea targata Lotito. «È stato un suicidio della mia squadra - ammette il tecnico Ballardini al termine della partita contro il Salisburgo - avevamo disputato una buona partita, giocando bene, pur partendo in maniera piuttosto lenta nel primo tempo. Nella ripresa le cose erano decisamente andate meglio». Una serie di occasioni sciupate, il vantaggio di Foggia, poi i due errori che hanno compromesso il risultato finale. «Abbiamo giocato la settima partita utilizzando più di 20 giocatori, scendendo in campo con diverse formazioni: non credo sia un problema di turn-over, non è un problema di uomini. Senza i due errori nel finale parleremmo tutti in un'altra maniera. Parleremmo della prestazione e delle occasioni avute. Invece abbiamo commesso due errori gravi e siamo stati puniti». La prossima partita in programma a Sofia contro il Levski diventa decisiva. «È una partenza in salita: iniziare rimediando una sconfitta in casa non è il massimo. Ora diventa dura. Non meritavamo la sconfitta, è una partenza ad handicap, dovremo essere ancora più bravi per ottenere la qualificazione». Ballardini è deluso, ma cerca comunque una chiave di lettura positiva: «Finora abbiamo dato tante soddisfazioni ai nostri tifosi - ammette il tecnico - ora è arrivata una sconfitta. Ci sono periodi meno positivi, ed è proprio in questi periodi che si testa la forza morale dell'individuo, e del gruppo. Credo sia salutare avere questi momenti perché ti danno la possibilità di crescere. Fino alla vigilia della sfida con la Juve avevamo soltanto gioito, adesso abbiamo anche l'opportunità di riflettere, di crescere». A fine partita è arrivato anche il commento del presidente Lotito: «È stata una sfida decisa dagli episodi: l'organico non c'entra nulla».

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