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Scacco a re Federer

Federer

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{{IMG_SX}}NEW YORK - Il migliore giocatore di ogni tempo (Roger Federer) è stato sconfitto un po' a sorpresa dall'argentino Juan Martin Del Potro, il miglior giocatore della generazione del 1988. È un inizio volutamente un po' polemico perché ricordo le proteste ma anche qualche insulto che ho ricevuto quando dopo la vittoria di Wimbledon avevo messo in dubbio la definizione immediatamente applicata a Federer dopo la sua quindicesima affermazione in un torneo dello Slam. Ora io non contesto il diritto di Federer di essere tra i pochi giocatori che devono essere presi in considerazione quando si tratta di scegliere il miglior all time. Aggiungo di non avere mai visto qualcuno giocare altrettanto bene di come ha fatto Federer nella semifinale contro Djokovic. Io contestavo e contesto la possibilità di compilare una classifica credibile mettendo a confronto tennisti che hanno giocato in epoche e condizioni diverse. L'affermazione che aveva più infastidito i miei contestatori era questa: «Siamo sicuri che Federer possa essere considerato il migliore di ogni epoca se non siamo nemmeno sicuri che sia il più forte della sua?». Detto tutto questo credo che Federer abbia sciupato la possibilità di vincere per la sesta volta consecutiva l'Open degli Stati Uniti quando si è inceppato sul 5 a 4, 30-0 del secondo set, dopo aver vinto il primo. Ha così ammesso in partita un tipo come Del Potro che aveva umiliato un Nadal in precarie condizioni ma pur sempre uno che non perde facilmente. Analizzando i numeri dell'incontro e ricordando che Federer aveva perso quasi con lo stesso punteggio (6-2 al quinto set) la finale dell'Australian Open contro Nadal, aggiungo anche che per battere Roddick 16-14 al quinto set nella finale di Wimbledon, Federer aveva avuto bisogno di 50 aces. Contro Del Potro ne ha messi a segno soltanto 13 e non gli sono bastati. Credo comunque che senza togliere quasi nulla a Federer, questo risultato debba essere accolto favorevolmente dal mondo del tennis perché allarga la base dei giocatori che possono vincere un grande torneo. Del Potro è un picchiatore straordinario che riesce a mantenere intensità a lungo. Mi piace poco l'eccessiva tendenza che ha di spostarsi molto a sinistra per giocare il dritto, ma capisco anche che avendo a disposizione quell'arma gli venga naturale utilizzarla il più spesso possibile. Inoltre per un giocatore della sua taglia sorprendono le capacità di spostamento che è costretto ad usare quando lascia troppo campo sulla sua destra. In ogni caso un acquisto importante per il grande tennis.

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