Lazio, la rivolta dei dimenticati
La battaglia tra il presidente della Lazio Lotito e i giocatori messi ai margini della prima squadra va avanti senza esclusione di colpi: il dirigente è convinto di essere nel giusto e replica alla nota dell'Assocalciatori, i suoi dipendenti restano sul piede di guerra per difendere i loro diritti. La prima mossa, probabilmente, sarà quella di inviare alla società una richiesta per il reintegro in squadra. Nessun telegramma da parte di Goran Pandev che a metà agosto aveva già intimato alla sua società di appartenenza il rispetto delle Noif, le norme organizzative interne della Federazione Italiana Gioco Calcio. «Prendiamo atto dell'intervento dell'Assocalciatori - ha dichiarato ieri sera l'avvocato Mattia Grassani, legale di fiducia di Goran Pandev - tale comunicato rafforza maggiormente le nostre convinzioni. Non abbiamo ancora deciso quale strada intraprendere con il mio assistito, di certo non c'è necessità di inviare alla Lazio un nuovo telegramma perchè vale quello originario spedito qualche settimana fa». Entro la fine della settimana l'avvocato Grassani avrà modo di incontrare il suo assistito per decidere la strategia da seguire. Ma la sensazione è quella che il macedone andrà fino in fondo, perseguendo la rescissione unilaterale del contratto. Al di là di Pandev, ci sono anche altri giocatori che avrebbero il diritto di allenarsi con l'allenatore della prima squadra Davide Ballardini e che, fino a oggi, non sempre - quasi mai a detta loro n.d.r. - avrebbero avuto tale opportunità: qualora fosse ignorata la loro richiesta di essere reintegrati in rosa, si rivolgeranno al Collegio Arbitrale. Alcuni punteranno la rescissione unilaterale del contratto, altri semplicemente sul reintegro con relativa richiesta di danni, altri ancora potrebbero anche far leva su un'improbabile causa di mobbing. Anche ieri Pandev, Ledesma, Stendardo, Manfredini, Firmani, Berni e Bonetto sono stati fatti allenare a parte. Nei prossimi giorni, i rappresentanti dell'Associazione Italiana calciatori saranno nel centro sportivo di Formello per valutare la situazione e accertare la denuncia fatta dai tesserati della Lazio. «La Lazio non ha messo in atto nessuna discriminazione - precisa Lotito - fino ad oggi è solo la società che ha subito. Potrei capire se fossero discriminati per il pagamento degli stipendi e per l'assistenza. Ma il regolamento, se non vado errato, prevede che al giocatore sia garantita la possibilità di allenarsi, il pagamento della retribuzione ed il 10% delle partite disputate. E questo tutto questo glielo nega».