Tre punti «fortunati» per ripartire
Nelterzetto di testa, al completo la bandiere della Lanterna, nel posticipo il Genoa colleziona la terza vittoria consecutiva in avvio, non accadeva dagli Anni Trenta. A sua volta il Napoli conferma il suo insanabile mal di trasferta, inutile il vantaggio con un grande gol di Hamsik, inutile la breve superiorità numerica, l'armata di Gasperini cerca e trova la conferma di ambizioni di primo piano. Protagonista a Marassi un Tagliavento imbarazzante. Ci sta il rosso a Criscito, plateale il «vaffa», ma il rigore per il Genoa con espulsione di Campagnaro è inventato di sana pianta. Sono le topiche più clamorose, non le sole. All'impresa romana della Juve, baciata dalla fortuna, l'Inter ha replicato grazie a una pennellata d'artista, quella di Eto'o, destinata a rimanere un'icona per le sigle televisive. Conferma, a San Siro, di quante insidie propongano le squadre di seconda schiera, per un tempo ammirata più la solidità del Parma che la grande qualità dei campioni in carica. Terzo centro per gli emarginati da Trigoria, Gigi Del Neri e Antonio Cassano, però ancora iella nera per l'Atalanta. Terza sconfitta per uno a zero, non consola Gregucci la collezione di pali. Meglio fortunati che bravi, si dice. Definizione riduttiva per uno che, come Claudio Ranieri, della sua bravura ha dato ampie dimostrazioni e la cui carriera è garanzia anche per l'avventura romana. Però è indiscutibile che, nella conquista dei tre punti che hanno consentito alla Roma un bel salto da canguro in una classifica ancora in gestazione, la buona sorte ha offerto una bella mano soccorritrice. Non hanno avuto torto, nonostante il risultato, i tifosi che hanno respinto l'offerta della società per il viaggio in Toscana, per un'ora e passa si è vista forse la Roma più dimessa degli ultimi anni. Un messaggio chiaro fin dall'annuncio delle scelte, con quel Totti unica punta e una diga a centrocampo, altra sorpresa il recupero di un Juan che è il ritratto del disagio e della sofferenza. segue a pag. 23