Inter, colpi da fuoriclasse
Un rigore a testa causato, un rigore a testa segnato. E ieri un gol su azione ciascuno, tanto per portare a casa i tre punti contro il Parma senza sparigliare quella che finora è stata una sincronia praticamente perfetta. Eto'o e Milito, il fuoco e il ghiaccio nerazzurro, in tre sole partite hanno già fatto vedere tutto il loro repertorio, confermato che quando si è dei campioni per affiatarsi ci vuole davvero poco. I risultati, pareggio casalingo all'esordio a parte, sono sotto gli occhi di tutti. Soprattutto dopo la gara di ieri, con un Parma che ha retto fino il fondo il ruolo di sparring e l'Inter che ha cominciato a spingere solo nel secondo tempo, con Balotelli al posto di Motta che ha spostato in avanti la squadra, pur sprecando un paio di buone occasione proprio ad inizio secondo tempo. Sneijder, recuperato ma non del tutto, ha fatto il suo, sfiorando a sua volta la rete, ma ci voleva il talento realizzativo di Samuel Eto'o per sbloccare una gara che forse, senza la prodezza del camerunense a metà ripresa, avrebbe mantenuto quell'equilibrio che ha regnato a San Siro per oltre un'ora. Invece ci hanno pensato loro, Eto'o e Milito, che dopo aver mantenuto immutato il distacco dalla Juventus e dalla testa della classifica già pensato a una gara, quella di mercoledì, che vuol dire rivincita, forse vendetta, per entrambi. Samuel contro il suo Barcellona, quello che ora festeggia le prodezze dell'ex Ibrahimovic. Diego per la Liga, che l'ha accolto al Saragozza ma mai valorizzato come avrebbe meritato. «Ho visto un'Inter che ha giocato in una maniera che è stata sufficiente per vincere la partita – ha commentato Mourinho a fine gara. Non era facile con i nazionali che sono rientrati da poco e con la situazione psicologica di giocare mercoledì una partita contro campioni d'Europa». Situazione che può anche moltiplicare le forze, però. Soprattutto in due casi.