Nessun regalo, ha specificato.
Unperiodo delicato, tanto che perfino la tifoseria si divide su questo rinnovo, che qualcuno ritiene troppo oneroso per le attuali disponibilità della Roma, così vicine allo zero. Ma il capitano non è giocatore qualunque, lui a ventisei anni aveva rimandato al mittente gli allettamenti spagnoli, provenienza Real e Barcellona. Va sottolineato anche come le cifre sancite, cinque milioni di euro annui e un termine di scadenza lungo, siano pesanti per la Roma, ma diventano bruscolini se riferiti ai quattro milioni di Dida, dimenticato, o ai quattro e mezzo di Jankulovski. Di più, i guadagni di Totti sono garanti ritorni di immagine sostanziosi, la cui entità crescerebbe in modo esponenziale se Trigoria avesse la capacità di gestire sponsor, merchandise e amichevoli di lusso con le stesse strutture che sono invece patrimonio di altre società, solidamente organizzate in materia. Altri sassolini buttati via, nell'intervista a Sky, negata qualsiasi lite con De Rossi, sfida aperta a chi volesse sostenere il contrario. E, con tanti auguri all'Italia che va in Sudafrica, definitivo addio all'azzurro, ipotesi che del resto era parsa poco proponibile. Espressa piena fiducia in Claudio Raieri, che domani farà il suo esordio in panchina: a Siena, dove saranno quattro gatti i tifosi disposti a seguire l'iniziativa della presidenza, francamente la più elegante tra le possibili forme di contestazione. E stasera, intanto, il popolo romanista sarà spettatore, non particolarmente interessato, della sfida di vertice dell'Olimpico. Tra Lazio e Juve: per la Roma, malinconica, le due più fiere rivali che la tradizione ha sempre imposto.