
"La Juventus è favorita ma Zarate può colpirla"

Un uomo, due società: una carriera da giocatore spesa per gran parte del tempo a difendere i pali della porta bianconera, una vita da allenatore e dirigente vissuta prevalentemente a tinte biancocelesti. Abbiamo deciso di anticipare con «il Mito» Dino Zoff la sfida al vertice tra Lazio e Juventus, i due club più importanti dell'unico calciatore italiano in grado di vincere un campionato d'Europa (1968) e un Mondiale (1982) con la nazionale. Zoff, che partita si immagina domani sera? «Credo che gli spettatori potranno assistere a una sfida interessante, bella, molto brillante dal punto di vista del gioco. La Juventus ha oggettivamente un organico superiore a quello dei biancocelesti, ma..». Ma? «Ma il risultato è aperto. Nel calcio non c'è mai nulla di scontato: se Zarate avrà modo di giocare, può cambiare gli equilibri in campo. Il ragazzo è giovane, ma ha già dimostrato di avere grandi qualità». Dall'altra parte ci sarà il brasiliano Diego, a detta di tutti il nuovo condottiero juventino. «Presi dall'entusiasmo si è andati anche oltre, ho letto paragoni e confronti eccessivi. Diego è bravo, ma non basta qualche partita giocata a ottimi livelli per essere investito della carica di fuoriclasse. Ha grandi qualità, ma diamo tempo al giocatore e non mettiamogli troppa pressione addosso». Muslera è un portiere che sembra aver superato a pieni voti l'esame. E' pronto per la sfida a Buffon? «E' stato bravo, ha dimostrato di avere carattere e personalità. Si è risollevato dopo una falsa partenza. Ma non facciamo paragoni e confronti scomodi, soprattutto per Muslera stesso». Che campionato si aspetta dalle due squadre? «Queste prime giornate hanno dimostrato che la Juve potrebbe essere la vera antagonista dell'Inter, ma è presto per dare giudizi definitivi. I nerazzurri hanno ceduto Ibrahimovic, ma a livello qualitativo non ci hanno rimesso: Eto'o, Milito e Lucio sono interpreti eccellenti. La Lazio ha un buon potenziale, soprattutto se avrà modo di contare su tutti gli effettivi che ha a disposizione nel proprio organico». Parla di Ledesma e Pandev? «Si. La mia è un'analisi tecnica, ma non voglio entrare nel merito della diatriba tra club e giocatori». La Juventus è più simpatica dopo Calciopoli? «Solitamente si è antipatici principalmente quando si ottengono successi. La Juve in questi anni è stata in Purgatorio, ha pagato la sua penitenza. Ora la guardano con occhi diversi, forse anche perchè è diverso tempo che non vince». Un giudizio sui tecnici. «Ballardini ha più esperienza, Ferrara è entrato bene nel ruolo: sono due persone a modo, due persone intelligenti. Li vedo bene sulle panchine di Lazio e Juventus». Chiudiamo con un ricordo da allenatore, e uno da giocatore. «Da tecnico ricordo con piacere un Lazio-Juve, in cui tenemmo testa a una grande avversaria. Da portiere i ricordi sono meno piacevoli, talvolta sono uscito dall'Olimpico dopo aver raccolto anche tre palloni nella mia porta».
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