Diego? Mi tengo Zarate
Sfida tra prime in classifica dopo 180 minuti: Ballardini non ci sperava di ritorvarsi in testa in campionato, con una Supercoppa Italiana in bacheca e l'ingresso nei gironi di Europa League nel cassetto. Tutto in un agosto perfetto, da incorniciare che nemmeno lui si aspettava potesse essere così ricco di buoni risultati. Davide Ballardini confessa ai microfoni di Teleradiostereo tutta l'emozione per la sfida alla Vecchia Signora, un esame speciale per la Lazio operaiache finora ha stupito tutti i critici: «Andiamo ad affrontare la squadra più in forma del campionato in questo momento, la Juventus è tornata. Negli ultimi anni non aveva mostrato questa forza. A noi fa piacere giocare contro una delle squadre più forti in Europa, è un bell'esame. Proveremo a giocarcela con le nostre solite armi, daremo il massimo per ottenere un risultato positivo». Nessuna gabbia particolare per Diego, l'asso di Ferrara, solo massima attenzione in fase difensiva da parte di tutti: «Non ci sarà una marcatura speciale. Sbagliamo a pensare che se fermiamo Diego, blocchiamo tutta la Juve. Il duello con Zarate? Sono due grandissimi giocatori, ma diversi. Diego è un centrocampista offensivo, Zarate un attaccante. Io, comunque, mi tengo stretto l'argentino. Certo averceli tutti e due non sarebbe male». Elogia il giovane argentino che sta facendo il possibile per recuperare dopo un problema muscolare rimediato nella maledetta, a questo punto, amichevole di Saragozza: «Zarate è migliorato molto in fase difensiva e passa di più la palla, solo con questo atteggiamento può diventare un fenomeno. Ora è un grandissimo giocatore, glielo dico spesso anche se devo sottolineare che è un ragazzo pulito e diventerà uno dei più grandi al mondo». Poi parla anche degli altri lasciando pochi spiragli al recupero di Ledesma e Pandev: «Dobbiamo valutare la situazione tenendo sempre presente le loro dichiarazioni di voler andare altrove. Baronio? Lo seguivo da quando era in Primavera: farà bene. Il modulo? Per ora si va avanti con il 4-3-1-2. Arnautovic? È giovane, ha qualità ma gioca nell'Inter. Foggia? È un esterno offensivo, nella nostra disposizione però può fare il secondo attaccante o il trequartista ma non con le caratteristiche solite. Firmani e Stendardo? Se serve, sono a disposizione, si allenano sempre con grande serietà». Conferma la scelta di vivere a Roma e lancia un messaggio rassicurante ai tifosi che dopodomani riempiranno l'Olimpico: «Non ci risparmieremo mai e sia chiaro in ogni partita cercheremo sempre di dare tutto quello che abbiamo». Come recita l'inno laziale, non mollare mai.