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Noncapita spesso che la Roma sia protagonista di un evento senza precedenti in Italia, da quando sono scattate le norme che dovrebbero garantire la sicurezza negli stadi. Su richiesta della società, l'Osservatorio e la Prefettura hanno concesso a millecinquecento tifosi romanisti di seguire la squadra in trasferta a Siena, mai in precedenza un simile appello era stato non dico accolto, ma neanche formulato. E dunque è giusto dare atto alla dottoressa Rosella Sensi di un'intelligente mossa distensiva, una sorta di meno tesa verso i promotori e i seguaci di una contestazione molto aspra. Anche se gli scettici pensano che verso la Toscana, sui pullman che il club dovrà garantire, viaggeranno probabilmente molti degli ultimi lealisti e qualche oppositore di meno, visto il clima che si è creato. Esisteva un solo precedente, riguardante una trasferta della Fiorentina a Torino per affrontare la Juve, ma la richiesta non era venuta dalla società interessata. La speranza è che da questo strappo alla regola tutti possano cogliere l'occasione per rendere meno rigorose le norme che limitano la partecipazione alle trasferte. Però è indispensabile che l'Osservatorio possa trarre, da questo episodio, segnali realmente positivi, testimoni di prese di coscienza fin qui palesate soltanto in termini insignificanti. Non sono certo i più censurabili d'Italia, i comportamenti del popolo giallorosso in gita passionale, però sarà bene che l'attenzione della parte responsabile della tifoseria si renda più attiva, che contribuisca realmente a emarginare quei gruppuscoli che fin troppi danni d'immagine hanno fin qui prodotto. Tanto per restare alla meta di domenica, non è facile cancellare dalla memoria l'abominio di quello stadio offuscato dai fumogeni lanciati dalla curva ospite. A San Siro le ingiurie a Balotelli avevano un troppo marcato segno razzista per poter essere diversamente interpretate. Non deve interessare i romani veri che alcune frange di tifo si comportino, altrove, in modo decisamente più sgradevole. Questo è il momento per riconquistare rispetto e credibilità. Non vanifichiamolo.

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