Us Open, cade la Schiavone
Perde Andy Roddick, il migliore degli americani e finalista di Wimbledon, perde Dinara Safina, la numero uno del tabellone femminile, e che cosa fanno i tabloid ma anche i giornali che sono compilati con gli stessi criteri? Si occupano della Sharapova, che è stata numero uno, che ha vinto tre tornei dello Slam ma che ha faticosamente riguadagnato il numero 29 in classifica ed è appena entrata tra le teste di serie, ma non ce l'ha fatta a battere la giovanissima Melanie Oudin, che potrebbe sostituire una delle Williams qualora le sorellone decidessero di snobbare la finale di Fed Cup contro l'Italia nel prossimo novembre. La sconfitta di Roddick è stato il primo risultato a sorpresa del tabellone maschile. Lo ha provocato quello specialista del tie-break che è il gigante americanio John Isner (24 anni, 2 metri e 6). Non si può nemmeno dire che Roddick abbia giocato male, quanto che è stato Isner a farlo giocare troppo poco. Roddick ha anche provato a rimontare uno svantaggio di due set ma non è riuscito a staccare l'avversario prima della volata decisiva. Nella quale è bastato a Isner indovinare una risposta di rovescio per procurarsi tre match-points. I primi due Roddick li ha cancellati con due aces, sul terzo Isner ha messo una volee sulla riga ed è finita lì. La vincitrice della Sharapova, la Oudin, non mi sembra l'ennesima bambina prodigio anche se ha solo 17 anni. Chris Evert e Tracy Austin mi avevano impressionato di più quando sono entrate nel grande tennis negli anni '70 e '80 ma gli americani bisogna capirli. Isner e il resuscitato Taylor Dent sono gli unici loro rappresentanti ancora in corsa nel singolare maschile. Infatti dopo Roddick ha perso - e male - anche James Black, buttato fuori in tre set da Tommy Robredo. Agli americani rimangono comunque le Williams. Mi sbaglierò ma non ho mai visto giocare così bene Serena, che ha lasciato le briciole alla Hantuchova. Niente da fare per Sara Errani, che ha dimostrato la solita grinta ma ha dovuto arrendersi alla belga Yanina Wickmayer. La Errani attribuiva la sconfitta a una sua cattiva giornata, in effetti credo più semplicemente che abbia perduto contro un'avversaria più forte. Che, molto spesso, è il modo più semplice e onesto per spiegare certi risultati. La speranza di poter aggiungere un altro quarto di finale ai tre ottenuti in carriera nei tornei del Grande Slam da parte di Francesca Schiavone è stata cancellata in una partita perduta senza possibilità di recriminazione da parte della nostra giocatrice. La cinese Na Li, numero 18 in classifica ha vinto in due set grazie ad un gioco forse meno completo ma certamente più solido di quello della nostra giocatrice.