La Nazionale batte la Georgia
Alla vigilia Marcello Lippi aveva gridato forte il suo disappunto per lo scarso interesse intorno alla Nazionale campione del mondo. Ebbene, è difficile credere che gli Azzurri abbiano guadagnato qualche nuovo fan con questo 2-0 in Georgia. L'Italia è reduce dal disastro della Confederations Cup che lascia il segno sulle certezze del ct. Basta con il suo 4-3-3 e sotto con il più rassicurante 4-4-2 che vede Marchionni a destra e Camoranesi a sinistra esterni di centrocampo, poco sostenuti dalle salite di Zambrotta e Criscito. I due terzini sono costretti a rimanere bassi dalla posizione di Kenia e Ananidze che, soprattutto nei primi 20', sostengono le disordinate folate della Georgia. Pirlo, al cui fianco c'è Palombo, inizia l'azione troppo a ridosso della difesa e soffre il pressing e i bulloni avversari. In fase di possesso la squadra fatica a risalire il campo costruendo gioco, il risultato è che Iaquinta e Giuseppe Rossi il pallone non lo vedono mai. Come sempre in questi casi, i 56.000 di Tbilisi spingono in avvio gli attacchi della squadra con entusiasmo trascinante, ma non basta. Le scarse qualità tecniche dei caucasici ne inibiscono le buone intenzioni. I primi 30' scivolano via senza che accada qualcosa da ricordare. Pian piano l'esuberanza degli uomini di Hector Cooper si spegne e, finalmente, Criscito comincia ad accompagnare l'azione offensiva. Proprio due o tre iniziative del terzino del Genoa sulla sinistra creano qualche apprensione alla difesa georgiana, al 41' lo stesso Criscito entra in area e cerca platealmente il rigore ma non convince nessuno. Il primo tempo finisce così, ed è davvero troppo poco, considerato che all'intervallo sono tre partite e mezzo che l'Italia non trova la rete. La seconda frazione si apre con due brividi ma Khmaladze è colto in fuori gioco davanti a Buffon, così come Dvalishvili al 54'. I due episodi suonano come allarmi nella testa degli Azzurri che alzano il baricentro. Al 56' Palombo scarica un tiraccio da fuori area che Kaladze devìa maldestramente nella sua rete regalando l'1-0 all'Italia. Lippi capisce che è ora di cambiare e manda in campo Quagliarella per Rossi e D'Agostino per Marchionni. Il playmaker dell'Udinese si piazza davanti alla difesa consentendo a Pirlo di occupare il vertice alto del rombo in mezzo al campo. Al 67' Kaladze corona la sua serata orribile infilando per la seconda volta il suo portiere nel tentativo di anticipare Iaquinta su un innocuo cross di Criscito, incredibile. E provvidenziale per la sterilità azzurra, interrotta solo da un avversario. Nel finale Criscito cerca di imitare Kaladze ma Buffon non è Lomaia, Quagliarella prende un palo. Finisce 2-0 e il primo posto nel girone è in cassaforte ma il panorama è desolante, mercoledì c'è la Bulgaria.