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Ranieri gioca in difesa

Claudio Ranieri a Trigoria con la squadra

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Prima di tutto non prenderle. Un motto tanto caro a Capello che Ranieri vuole riportare a Trigoria: «Porterò la mia filosofia nella Roma» ha annunciato nel primo giorno della nuova avventura. Dal calcio offensivo si torna al pragmatismo, per dirla alla maniera di Ranieri. Perché se da un anno a questa parte c'è un problema più evidente degli altri, è proprio il numero di gol subiti dai giallorossi. Dodici in sei gare quest'anno, ben 61 nello scorso campionato, a dispetto di una media più che onorevole nelle tre stagioni precedenti dell'era Spalletti: poco meno (0,99) di una rete incassata a partita. Le squadre di Ranieri, in totale, hanno subito 334 gol in 269 sfide di serie A, ma il dato più attendibile per un confronto riguarda la Juventus, unica squadra allenata in Italia dal testaccino con un potenziale paragonabile a quello della Roma di oggi: due anni fa, in un campionato intero, la porta dei bianconeri è stata violata 37 volte. Ranieri riparte da lì, da una squadra solida, che non ruba l'occhio, ma al tempo stesso non regala nulla all'avversario. Le prove di «metamorfosi» sono iniziate mercoledì e continuate ieri nelle due sedute di allenamento a Trigoria. L'impostazione è sembrata subito diversa. Si lavora di più con il pallone, innanzitutto. E nelle esercitazioni tattiche c'è una cura particolare per gli schemi difensivi. È il collaboratore Benetti l'uomo incaricato da Ranieri ad istruire il reparto arretrato, un po' come faceva Spalletti con Baldini. Anche l'allenatore è intervenuto più volte durante le prove, ha urlato, stoppato gli esercizi e spiegato ai giocatori cosa vuole vedere in campo. Tra nove giorni a Siena sono attese novità tattiche e di uomini. Il primo rebus è il portiere: Artur o Julio Sergio? Il secondo ha giocato l'ultima partita e sembra in vantaggio. Aspettando il rientro di Doni, per la sfida con la Fiorentina del 20 settembre potrebbe essere pronto Lobont. In difesa Burdisso scalerà le gerarchie: Ranieri può chiedergli di giocare da esterno «basso» a destra, ruolo già ricoperto dall'argentino nell'Inter, per dare più equilibrio al reparto. Ma Burdisso «insidia» anche Mexes e Juan. Il francese non ne azzecca una dall'anno scorso, il brasiliano dovrà iniziare a pensare più alla Roma che al Brasile: anche stavolta rientrerà a Trigoria con Baptista solo 48 ore prima della partita con il Siena. Le scelte a centrocampo sono legate al modulo. Ranieri potrebbe partire con il rombo, oppure puntare sugli esterni. Vista la rosa, la prima soluzione sembra più logica. Con De Rossi punto fermo, gli altri «gregari» Perrotta, Brighi (che sta smaltendo l'infortunio muscolare) e Taddei si giocano due maglie. Il trequartista? Pizarro o Baptista. Menez deve invece contendere a Vucinic il posto accanto a Totti, che stasera dovrebbe incrociare Spalletti in una serata di beneficenza nella scuola calcio di Tovalieri. Se invece Ranieri deciderà di puntare sul 4-4-2, anche Guberti e Cerci rientreranno nel lotto dei potenziali titolari. «Vucinic? Mi piace quando gioca a sinistra» l'indicazione di Ranieri martedì. Un altro indizio per scoprire che Roma sarà. I tifosi dovranno farlo davanti alla tv: il Casms ha vietato la trasferta di Siena ai romanisti.

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