Ferrari a Fisichella E' lui il dopo-Massa
Dopo dodici anni di carriera in Formula Uno l'attesa diventa insopportabile. E la bottiglia di spumante avidamente custodita rischia di «stapparsi» da sola, ancora prima del momento stabilito. La Ferrari aveva fissato per le 16.30 di ieri l'annuncio del pilota che avrebbe sotituito Luca Badoer al volante della numero 3 dal Gran Premio di Monza fino alla fine della stagione. Ma, come purtroppo avvenuto quasi sempre in pista in quest'anno agonistico, la Rossa è stata «bruciata» sul tempo da un'altra scuderia, la Force India, che alle 15.43 ha comunicato la concessione della liberatoria a Giancarlo Fisichella, che è così diventato ufficialmente il ventiseiesimo pilota italiano ad avere la possibilità di misurarsi con la Rossa. Una soluzione che anche «Il Tempo» aveva caldeggiato inseguendo fin dalle prime battute la pista che portava a Fisichella. Il romano realizza il sogno di una vita agonistica cominciata nei kart e approdata in Formula Uno nell'ormai lontano 1996. In realtà, Fisiko e la Ferrari si erano già più volte sfiorati in passato, a partire da quel 1994 in cui la «Freccia del Tiburtino» aveva effettuato una serie di test in quel di Maranello a bordo della Minardi. Nonostante avesse suscitato nei tecnici ottime impressioni, un fuori pista e l'arrivo di Schumacher l'anno successivo avrebbero impedito che il matrimonio si celebrasse già allora. Fisichella ha battuto in extremis la concorrenza di Robert Kubica. Alla fine l'altezza del polacco, oltre un metro e novanta, è risultata un handicap troppo grande per la sue chance. Il suo fisico non avrebbe mai potuto adattarsi a una monoposto che porta già in dote i trenta chili del kers e che è stata costruita attorno al più piccolo Felipe Massa. Inoltre Kubica, che a fine anno si ritroverà senza volante per il ritiro dal Circus della Bmw, avrebbe preteso garanzie per il futuro che il Cavallino, avendo già sotto contratto per l'anno prossimo Alonso, Massa e Raikkonen, non avrebbe mai potuto concedergli. Ma Fisichella ha vinto la gara soprattutto per meriti propri: un'onoratissima carriera spesa a «cavare il sangue dalle rape» nelle scuderie minori, dalla Minardi alla Jordan fino alla Force India, che grazie al romano ha centrato in un colpo solo, nello scorso weekend di Spa, la prima pole, i primi punti e il primo podio della sua storia. Ed è stata probabilmente la straordinaria prestazione in Belgio a convincere gli uomini del Cavallino che era proprio lui l'uomo adatto a sostituire Luca Badoer, inevitabilmente condannato dalle pessime prestazioni a Valencia e Spa. Difficilmente Fisichella, a bordo di questa balbettante F60, riuscirà a sfatare un tabù storico: da oltre vent'anni, dai tempi di Michele Alboreto, un italiano non vince sulla Rossa. Ma certamente Giancarlo potrà dare una mano concreta a Kimi Raikkonen nel raccogliere i punti necessari a blindare il terzo posto nella classifica costruttori, che vale svariati milioni di euro. Una circostanza che avrà convinto Maranello a soddisfare almeno in parte le esose richieste di Vijay Mallya, circa 4.5 milioni di euro. Secondo le indiscrezioni alla Force India sarebbero andati poco più di due milioni e il pilota avrebbe firmato un contratto legato ai punti mondiali che riuscirà a raccogliere. Giancarlo potrà dimostrare tutto il suo valore nelle cinque gare che mancano e, dall'anno prossimo, rivestirà il ruolo di collaudatore, terzo pilota e uomo immagine Ferrari nel mondo. Ma è lecito credere che il romano, dopo aver realizzato il sogno di una vita intera, in questo momento ne stia cullando uno ancora più ambizioso: convincere gli uomini del Cavallino che lui può essere l'uomo giusto anche per il 2010. L'eventualità non è così improbabile. In primis - dando per scontata la partenza di Raikkonen e l'arrivo di Alonso - perché la Ferrari si sta battendo per permettere ai top team di schierare tre monoposto. In secondo luogo, perché le posizioni di Massa e Alonso non sono così sicure. Il brasiliano, stando alle regole vigenti, non potrà effettuare test in pista prima di febbraio 2010. A quel punto, se non dovesse dimostrare di poter tornare competitivo come prima dell'incidente, la Ferrari avrebbe il sostituto pronto in casa. Per quanto riguarda lo spagnolo, invece, se fosse dimostrato che la Renault ha truccato il Gp di Singapore 2008, rischierebbe una forte squalifica in prima persona, e a Maranello dovrebbero rivedere tutta la strategia piloti. Fisiko ha 5 gare per giocarsi queste chance. Sapendo che, in ogni caso, il suo sogno più grande si è già realizzato.