Rosella a nervi tesi La banca fa pressing
Quelliche sono a monte di tutto e che hanno inevitabilmente, pur non essendone causa ma effetto, portato all'addio del tecnico toscano. Unicredit sarebbe di nuovo sul punto di dire «basta». Finito il tempo delle deroghe, così come quello dei rinvii, perchè l'istituto bancario con il quale Compagnia Italpetroli è esposta per quasi trecento milioni di euro, vuole rientrare dei soldi. La minaccia è quella di ricorrere al Tribunale e chiedere il pignoramento dei beni che la famiglia Sensi ha messo nel calderone per garantire l'esposizione con la banca. Sarebbero infatti pronti i documenti da presentare al giudice per avviare le procedure di vendita degli asset della holding di casa Sensi, eccetto la As Roma (definito un asset delicato e quindi da non toccare). Ma sarebbe una pressione proprio per arrivare al club giallorosso, visto che gli altri asset, i depositi di Civitavecchia e i terreni di Torrevecchia, non arriverebbero a coprire la garanzia dell'intero importo. Inoltre Unicredit aspetta ancora la nomina del supermanager che doveva gestire la cessione: richiesta respinta al mittente da Mediobanca advisor dei Sensi nell'operazione. Il tempo è quindi scaduto e nelle prossime ore Unicredit passerà all'azione. Prima pignorando gli asset, poi cercando un compratore per la società. E in questo discorso rientra in ballo anche Angelini che nei giorni scorsi ha avuto più di un contatto con i vertici di Unicredit: ben sapendo che l'unica strada da percorrere per prendere la Roma è non passare attraverso i Sensi ma rivolgersi direttamente alla banca. Unicredit ha verificato le capacità dell'imprenditore farmaceutico definendolo «credibile» e quindi in grado di acquistare la società. L'istituto bancario sarebbe così pronto ad appoggiarlo e anche, qualora servisse, ad aiutarlo nella ricerca di un partner per l'operazione-Roma. Ora la palla passa nuovamente nelle mani di Angelini che dovrà completare lo studio di fattibilità avviato dai suoi advisor. Solo dopo, assieme, si formulerà un'offerta non vincolante per l'acquisizione del pacchetto di maggioranza che potrebbe portare al passaggio di mano del club giallorosso. Ieri comunque l'ultimo atto dell'era Spalletti si è concluso con l'ennesima stonatura. Quando a Rosella Sensi hanno chiesto un parere sulle dimissioni del tecnico toscano, ecco la caduta di stile del numero uno giallorosso: «Dal punto di vista umano non mi aspettavo che abbandonasse la nave in questa situazione». Complimenti! Ma il colpo da fuoriclasse arriva a tempo scaduto sul «mercato che non c'è». «È una campagna acquisti studiata - ha detto la Sensi a una platea sbigottita - non sono convinta di aver fatto così male». Convinta lei...