L'ennesima presa in giro della società
E dunque la chiusura del mercato non poteva deludere, tre i colpi clamorosi messi a segno dalla dottoressa Sensi: serviranno ad attenuare notevolmente, se non a cancellare del tutto, la randellate del pomeriggio domenicale. Arriva dunque, con apprezzabile anticipo sui tempi previsti, il portiere del quale molto si avvertiva la necessità: è quel Lobont che nel campionato italiano ha fatto una breve comparsata con la Fiorentina, e che la Dinamo di Bucarest ha cortesemente ceduto alle solite condizioni che segnano le operazioni di lusso, vale a dire il prestito «aggratise». Sul doppio colpo, c'è stato un piccolo equivoco, si è pensato che fossero arrivati in giallorosso Zambrotta, un campione del mondo, e Muslera, astro emergente. In realtà nello spogliatoio di Trigoria approderà una sintesi, tale Zamblera. Giovane, «scippato» al vivaio dell'Atalanta da quei cattivoni inglesi del Newcastle, società retrocessa che in questo momento si sta vendendo anche i pali delle porte. Nella passata stagione era stato girato in prestito alla Samp, salvo rapida restituzione al mittente, che infine si è appellato al buon cuore della Roma per trovargli un impieguccio sottopagato. E qui i fuochi d'artificio annunciati si fermano, anche se era uscito fuori perfino il nome di un pezzo da novanta come Van Nistelrooy, che non appena avvertito il pericolo si è tirato fuori con fulmineo dribbling, stavolta l'elemosina l'avrebbe elargita il Real Madrid, la vergogna non abita qui. Umana pietà consiglia di non infierire su un presunto approccio per Stellone, che della punta richiesta da Spalletti (in bilico) ha soltanto l'altezza, dalla quale la porta l'ha sempre vista di sfuggita. La pesante sensazione di essere preso per i fondelli, al tifoso romanista, e romano, non è molto gradita, spesso chi ci ha provato, da qualche presidente occasionale a qualche allenatore di passaggio, non si è ritagliato un futuro glorioso. Non si profilano eccezioni.