Ballardini può sognare: "La Juve dirà chi siamo"
La sua Lazio vince, non sempre convince. Ma quel che conta è il risultato, e al momento, i risultati gli danno ragione. Ha sposato la Lazio, ne ha condiviso le scelte societarie - anche scomode - ha cercato di plasmare un gruppo a sua immagine e somiglianza. La squadra combatte, lotta, soffre e vince. Il mercato estivo non ha rafforzato la rosa, anzi. L'autolesionismo del club nella vicenda Pandev-Ledesma ha depauperato l'organico, le cessioni di Rozehnal e De Silvestri hanno indebolito il reparto arretrato. Eppure il tecnico di Ravenna finora ha saputo ottenere il massimo. «Finora sono soddisfatto, la Juventus rappresenterà il vero banco di prova» ha dichiarato il tecnico a RomaUno. Ci si aspettava molto dall'ultimo giorno di mercato, ma a Milano non è successo proprio nulla. La cronistoria della giornata parte dal secco rifiuto del presidente del Genoa Preziosi per Bocchetti e Kharja: sul piatto della bilancia Pandev, offerto nei giorni scorsi alla Fiorentina per arrivare a Kuzmanovic, finito allo Stoccarda. Non se ne fa nulla, così come non se ne fa nulla per Foggia, richiesto dai Grifoni a metà pomeriggio. Organico extralarge, con Stendardo, prima verso l'Aek Atene, poi verso il Real Saragozza, infine verso Formello. Il difensore, richiesto anche dal Bologna, non si muoverà dalla capitale. La ricerca del difensore ha impegnato i dirigenti laziali per gran parte della giornata: abbandonate le piste dei difensori stranieri (Rever, Miranda, Coloccini) la Lazio ha cercato prima Canini, poi Valdez. Niente da fare. Il presidente del Cagliari Cellino ha chiesto un prestito oneroso di 700 mila euro, quello della Reggina Lillo Foti ha dichiarato a Sky Sport che la trattativa è saltata per mancanza di tempo. Un solo giocatore in uscita: Correa al Taranto. Non sempre riesce il miracolo del 31 agosto. Nei prossimi giorni non è scontato che possa esserci una schiarita con Ledesma: l'argentino potrebbe prolungare il contratto. L'organico è ancora extralarge, ma elementi del calibro di Stendardo e Firmani potrebbero tornare ad essere utilissimi. Per Pandev ci vorrebbe un discorso a parte: la sensazione è che prevarrà l'autolesionismo da entrambe le parti.