Roma snaturata Ballardini vola
Ferraraha trovato in Diego un leader di straordinario livello, però non c'era ragione di sacrificare a lungo De Rossi in copertura, privando i difensori, in disimpegno, di un prezioso punto di riferimento. Quando dopo il secondo svantaggio, seguito a un periodo di pressione juventina senza repliche, sono entrati prima Vucinic e poi Cerci, la Juve ha confermato i suoi disagi nella gestione dello score favorevole. Ma la manovra non si è mai sviluppata secondo gli abituali schemi offensivi, le fiammate di Menez senza apprezzabili sbocchi, la vena opaca di un Totti spesso troppo isolato, l'assalto in massa all'area avversaria sui calci piazzati regalando mezzo campo ai rivali, hanno agevolato il compito dei bianconeri. Nelle infrequenti fasi di equilibrio, la partita è salita anche di tono, ma a divertirsi sono stati soltanto i tifosi ospiti, in gran numero sugli spalti di un Olimpico gremito, unica nota felice del pomeriggio, ma il popolo romanista non ha ritrovato motivi di ottimismo. La sola mossa apprezzabile, nelle poco ispirate scelte del tecnico, quella, coraggiosa, di avere schierato in porta un esordiente di trentuno anni, Julio Sergio, da assoluzione piena nonostante un'uscita non impeccabile. Con la rinuncia alle fasce laterali, almeno per un'ora, la Roma ha spuntato le sue armi migliori, senza per altro alzare il livello della tenuta difensiva, altri tre gol, la proiezione dopo i primi due turni sarebbe di 114 reti al passivo a fine torneo, cifre da precipizio. Può confortare, se non si devono spargere soltanto lacrime, la ritrovata statura ciclopica di Daniele De Rossi. Che sia un punto di partenza per una risalita immediata. L'umore della Capitale, lo rialza la Lazio, che espugna Verona e resta im prima linea, con le due genovesi e naturalmente la Juventus. Svantaggio rimontato, difesa a oltranza dopo l'inferiorità numerica per il rosso a Cribari, ma anche qualche occasione per segnare ancora. La Sampdoria legittima le sue ambizioni rimandando battuta l'Udinese sempre troppo fragile in difesa per contenere la genialità di Antonio Cassano, inutile cercarlo nella lista di Lippi per il doppio impegno europeo. Più sofferto il successo dei concittadini a Bergamo, l'Atalanta avrebbe meritato il pari. Da applauso la vittoria esterna del Siena a Cagliari, normale quella di un Napoli non eccelso, faticose ma legittime quelle del Parma sul Catania e della Fiorentina sul Palermo, ancora grande Jovetic. Gianfranco Giubilo