Milano contro, stasera il derby
È già storico, ancora prima di essere giocato. E non solo per le tante novità che offre, in campo e non solo, ma soprattutto per questo bizzarro calendario che finora non aveva mai proposto un derby milanese ad agosto, almeno in campionato. Così come era poco prevedibile, o almeno poco auspicabile da parte nerazzurra, una supersfida come Inter-Barcellona già il 16 settembre. Insomma, dopo la pausa che si è concessa nell'esordio contro il Bari l'Inter non può davvero più permettersi di sbagliare nulla, a cominciare logicamente da stasera. Il rischio principale è di finire a -5 dal Milan dopo appena due giornate, e in prospettiva di non potersi permettere di lesinare qualche energia contro squadre minori in vista del girone di Champions più impegnativo degli ultimi anni. Girone di Champions che non ha risparmiato neanche il Milan, visto che partiva come squadra di fascia A e si è subito abbinato col Real Madrid. Milan che dopo il buon esordio di Siena deve continuare a far bene, altrimenti risalteranno immediatamente fuori le otto sconfitte del pre campionato, la campagna acquisti deficitaria, l'inesperienza del nuovo allenatore e tutte quelle magagne che Pato e soci sono riusciti a placare almeno per la settimana che ha portato al derby. Settimana tutto sommato tranquilla, se si esclude l'arrivo di Sneijder nel campionato italiano. Un numero 10, un olandese che però, proprio come Huntelaar, non sarà protagonista di questo derby, non essendo ancora stato tesserato. Mourinho, peraltro, difficilmente l'avrebbe schierato fin dall'inizio: il giorno dopo il suo arrivo a Milano e in una delle 3-4 partite stagionali che possono spostare gli equilibri. Quelli che finora, secondo la storia recente ma anche gli scommettitori, danno ancora i nerazzurri per favoriti. Forse perché a parità di fuoriclasse persi durante l'estate, Ibra e Kakà, l'Inter s'è portata a casa Eto'o e Lucio, Milito e Thiago Motta: personaggi di caratura internazionale, già pronti a partite di questa portata. E Mourinho li schiererà tutti dall'inizio, rinunciando forse soltanto a quello Zanetti che nonostante i quasi tre lustri di storia interista, o forse proprio a causa loro, per una volta potrebbe essere accantonato. Non Muntari, invece, anche se ha proseguito col digiuno legato al Ramadan. C'è lui in linea con Stankovic nel centrocampo a quattro che prevede, a sorpresa, anche Santon, con Chivu dietro a sinistra e la coppia Lucio-Samuel confermatissima in mezzo. Dall'altra parte niente Huntelaar, almeno dall'inizio. Ma anche niente Seedorf, con buona pace del presidente, e neanche capitan Ambrosini. La formazione è quella vincente di Siena, con Ronaldinho dietro Pato e Borriello, Jankulovski e Flamini a sinistra e i fenomeni Nesta e Thiago Silva centrali. Classe contro forza, proprio come in tutti gli ultimni precedenti. Il penultimo dei quali è stato risolto da quel Ronaldinho che oggi ritrova, per la prima volta da avversario, il compagno-amico ma non troppo Samuel Eto'o. Barcellona è vicinissima a San Siro: sia che si guardi il passato sia che ci si proietti nel futuro.