C'è poco da stare allegri.
ConMilan testa di serie e Juve e Inter nella seconda fascia era lecito attendersi qualcosa di più facile, soprattutto per le milanesi. Anzi. Sono proprio loro ad imprecare all'urna di Montecarlo che la Uefa ha allestito per la prossima edizione della prossima Champions League. Però, il fascino di Ibrahimovic e Kaka che tornano a San Siro per giocare contro Inter e Milan dopo le clamorose cessioni estive, è incontestabile. Certo, siamo solo al girone eliminatorio e si passa al turno successivo in due. Ma una distrazione, un errore, e il cammino per Mourinho e Leonardo potrebbe subito diventare molto arduo. Specie perchè nella terza fascia non s'è pescato clienti facilissimi. Così, se la Juventus poteva rilassarsi un po' con un Bayern Monaco già in crisi - la panchina di Va Gaal traballa - ecco il Bordeaux di Gourcouff come terza forza non è roba da sottovalutare: è partita discretamente nel campionato francese. Certo, vista la Champions di un anno fa, non sembrerebbe un cliente proibitivo, ma bisognerà stare attenti. Come dovrà stare attento il Milan, con il Marsiglia. E non solo per il tristissimo ricordo dei riflettori spenti al Velodrome o alla finale di Champions persa per il colpo di testa di Boli. L'ambiente, in trasferta non è certo dei più semplici. Un ragionamento che si adatta all'Inter per altre ragioni: come sempre, nella prima fase, le squadre dell'Est sono avversari molto temibili. Paradossalmente la quarta squadra italiana, la Fiorentina, sorteggiata come terza forza dei gironi, è capitata nel girone forse meno proibitivo rispetto alle «colleghe» tricolori, non è andata malissimo. Liverpool e Lione sono squadre di grandissimo prestigio e incutono rispetto, ma in questa stagione sono partite entrambe col piede sbagliato e non è azzardato parlare di crisi per questi due club. Anche gli ungheresi Debrecen non appaiono irresistibili per la squadra di Prandelli. Detto che le quarte estratte - tolto il Wolsburg capitato nel girone B, quello del Manchester United - sono tutte abbordabile, per l'Inter anche la scomodità di andare a giocare negli Urali contro il Rubin Kazan - trasferta da cinque ore di volo, senza considerare il freddo - certamente più scomoda rispetto agli israeliani del Maccabi per la Juventuis e agli svizzeri dello Zurigo per il Milan. Insomma, a conti fatti, bene la Juve e bene la Fiorentina che forse s'aspettavano qualche problema in più e grande attenzione, non solo mediatica, per Milan ed Inter, costrette subito a confrontarsi con il recentissimo passato e soprattutto con due delle squadre che ambiscono senza misteri a vincere la Coppa dei Campioni del 2010 nella finale di maggio al Santiago Bernabeu di Madrid.