Roma, che fatica
Difficile immaginarlo peggio questo avvio di campionato per la quinta Roma di Spalletti. Otto giocatori ko, una condizione fisica non ancora ottimale e la solita difesa colabrodo che anche a Genova è riuscita ad incassare tre gol. Se a questo si aggiunge un mercato ancora allo stato embrionale, il prospetto della situazione giallorossa è più o meno chiaro. Spalletti & Co. sono già nella condizione di non poter più commettere passi falsi. A partire dal prossimo impegno di Europa League, giovedì prossimo all'Olimpico, quando i giallorossi affronteranno gli slovacchi del Kosice per la gara di ritorno dei play off. Il 3-3 dell'andata non mette certo la Roma in condizione di poter fare economia e l'imminente arrivo, sempre all'Olimpico, della Juventus non fa altre che soffiare sul fuoco. Contro i lanciatissimi bianconeri di Ferrara, Spalletti probabilmente recupererà qualche uomo (di certo Vucinic e Perrotta, forse Baptista e Juan), ma è la situazione generale della Roma che preoccupa. Lo sfogo di Spalletti alla vigilia dell'esordio è stato chiaro sintomo di un malessere che s'è poi pantografato sulla faccia del tecnico in panchina, come sull'atteggiamento della squadra in campo. E stavolta nemmeno Totti è riuscito a tenere a galla una barca che continua ad imbarcar acqua. Sporcata la striscia positiva che vedeva Spalletti mai sconfitto all'esordio in campionato con la Roma, restano solo i numeri positivi del capitano: otto gol nelle prime quattro gare, mai era partito così forte. Non si può dire altrettanto della «sua» Roma che soffre soprattutto in avvio: a dimostrazione di come sia soprattutto un fattore di testa e fa segnare uno score negativo di otto gol incassati in quattro gare ufficiali. Col Gent prese gol all'Olimpico al 22' e nel ritorno, al 7', i belgi colpirono il palo sullo 0-0. Col Kosice ha subito la rete di Milinkovic al 5' e a Genova quella di Criscito al 4' del secondo tempo. Il segnale è chiaro: la Roma fatica ad entrare in partita e anche quando va in vantaggio non riesce quasi mai a chiudere il discorso. Serve un'inversione di rotta per rimettere la barca giallorossa sulla retta via e continuare a sognare quella Champions League che aveva riportato la Roma nel salotto buono d'Europa e nel gotha del calcio mondiale. Obiettivo minimo stagionale... di nuovo.