Lazio, inizio sprint
Buona la prima. La Lazio di Ballardini vince, e lo fa da squadra vera, imponendo la legge del più forte, mettendo in mostra un fuoriclasse fuori dal comune, segnando con il suo capitano. La Lazio vince. E convince. Porta a casa tre punti soffrendo, stringendo i denti, giocando da squadra. «Il mio calcio è attenzione, divertimento, qualità e organizzazione» aveva dichiarato il nuovo tecnico laziale al suo primo giorno di scuola a Formello. Per il momento i tifosi della Lazio si sono divertiti, e tanto, conquistando la Supercoppa italiana a Pechino contro l'Inter, archiviando - o quasi - la pratica del turno preliminare di Europa League contro gli svedesi dell'Elfsborg, vincendo nell'esordio di campionato contro l'Atalanta di Gregucci. La qualità non manca, nonostante l'esclusione di un elemento di spicco come Pandev, esclusione discutibile dal punto di vista tecnico che toglie ulteriori potenzialità alla squadra. La bontà dell'organico - ancora da completare - è sotto gli occhi di tutti. Lo staff tecnico ha avuto il merito di aver recuperato uomini importanti come Mauri, o giocatori dati ormai per finiti come Baronio, rilanciato titolare dopo l'accantonamento di Ledesma. Gli ottimi risultati dei biancocelesti sono arrivati grazie all'organizzazione della squadra, alla compattezza del gruppo, alla giusta interpretazione delle partite, all'approccio positivo della gara. La Lazio, grazie anche al successo targato Delio Rossi ottenuto in coppa Italia, ha una maggiore consapevolezza nei propri mezzi e, conseguentemente, maggior fiducia. Intorno al gruppo biancoceleste c'è un entusiasmo rinnovato che mancava da diverso tempo: i tifosi, tuttavia, non hanno risposto come avrebbero dovuto e potuto in ottica campagna abbonamenti. Troppo poche le tessere sottoscritte al botteghino, ma c'è ancora tempo per farsi coinvolgere dalla Ballardini-mania. Il dogma filosofico del tecnico di Ravenna - fin qui - è stato rispettato, se non fosse per l'attenzione: Muslera e la Dea bendata hanno salvato in più di un'occasione gli uomini in maglia biancoceleste. Nei primi 270 minuti di gioco più di una volta gli avversari hanno recriminato, e non poco. Le occasioni di Muntari ed Eto'o a Pechino, il palo colpito da Avdic nei minuti iniziali della sfida con l'Elfsborg, i clamorosi errori compiuti da Acquafresca nell'esordio stagionale in campionato. Disattenzioni dei giocatori laziali - talvolta grossolane - più che giocate ad effetto compiute dagli avversari. Per il momento, i tifosi della Lazio si godono la partenza sprint della squadra che negli ultimi giorni di mercato dovrà per forza di cose essere rinforzata. Tre partite, tre successi: Ballardini può sorridere, chi vince ha sempre ragione.