Se il buon giorno si vede dal mattino
indispettito.E te sta bene! Direbbero in molti a Roma. Quando Spalletti a ventiquattro ore dalla prima di campionato, si è di fatto dissociato dall'operato della società («per fissare degli obiettivi bisogna avere una programmazione e un'organizzazione» ha detto nella conferenza del pre-gara), ha contradetto tutto ciò che aveva, ostinatamente, sostenuto fino a qualche giorno prima. «Mi tengo i miei» aveva sottolineato a chi gli chiedeva numi sul mercato giallorosso. Adesso? «Floccari lo volevamo ma gioca al Genoa. Cruz? Non rientrava nei nostri parametri. Non so perchè i soldi mancano e neanche se è perché non siamo arrivati in Champions: ci sono squadre che negli anni precedenti non sono arrivate quarte, ma a fine anno hanno fatto dei correttivi. Non sono polemiche, ma constatazioni: per ambire alla Champions dobbiamo recuperare dei giocatori». Giuste osservazioni, ma «te sta bene...». Cosa è cambiato a un tratto nella testa di Spalletti? E perchè quell'atteggiamento «aggressivo» tenuto nel «primo» approccio con la stampa: sindrome da accerchiamento? Probabile. Comunque uno sfogo che stona col concetto di responsabilità: forse uno «scarico». E se il buon giorno si vede dal mattino...