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Pasticcio McLaren, vince Barrichello

Rubens Barrichello, pilota della Brawn

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I meccanici della McLaren-Mercedes dormono, Rubens Barrichello ringrazia e vince il Gp d'Europa. L'undicesimo appuntamento del Mondiale di Formula 1 è tutto qui: il box del team anglotedesco ha combinato un disastro a Valencia, "dimenticando" le gomme da montare sulla monoposto di Lewis Hamilton. Il campione del mondo, dominatore della gara dal 1° al 37° giro, ha visto così evaporare la seconda vittoria consecutiva dopo quella ottenuta in Ungheria e l'11a della carriera. La dedica a Massa - Il patatrac si è trasformato in un regalo inatteso per Barrichello: il verdeoro ha trionfato con la Brawn GP, togliendosi il primo sfizio dell'anno e centrando il decimo successo di una vita passata al volante. Il 37enne, il "nonn" del circus, non saliva sul gradino più alto del podio dal Gp di Cina del 2004, quando ancora indossava la tuta rossa della Ferrari. La prevedibile dedica all'amico Felipe Massa fa felici anche i tifosi della rossa, che possono gioire in parte per il risultato odierno del Cavallino. Kimi Raikkonen ha chiuso al terzo posto: la F60 è cresciuta e, magari, prima della fine dell'anno potrà anche puntare al primo gradino del podio. Brawn Gp sola al comando tra i costruttori -  Non è una sorpresa il 17° posto di Luca Badoer con l'altra F60: il sostituto di Massa doveva arrivare al traguardo e, con qualche incertezza, ha completato la missione. Fanno più sensazione invece le difficoltà della Red Bull, che ha incassato un duro colpo nella corsa ai titoli 2009. L'australiano Mark Webber ha chiuso fuori dalla zona punti, Sebastian Vettel è stato costretto al ritiro per la gioia di Jenson Button e della Brawn GP. Con i 2 punticini odierni, l'inglese ha puntellato ulteriorimente il suo primato in classifica con 72 punti, 18 in più rispetto a Barrichello, diventato ora il primo inseguitore. Con 126 punti, il team di Ross Brawn è sempre più solo in vetta alla graduatoria dei costruttori. Hamilton davanti fino al secondo pit stop - I numeri sarebbero stati diversi se Hamilton non fosse stato "sabotato" dai suoi uomini. Il 24enne di Stevenage, infatti, non ha nulla da rimproverarsi. Ha difeso la prima posizione al semaforo verde e, complice un serbatoio più leggero, ha cominciato ad allungare rispetto alla concorrenza. L'inglese, l'unico a scendere sotto il muro di 1'40" nelle prime tornate su un asfalto rovente, ha impiegato 10 giri per guadagnare oltre 5" sul compagno di squadra, Heikki Kovalainen. La McLaren con targa finlandese si è trasformata in un tappo per gli inseguitori, guidati da Barrichello e da Raikkonen, protagonista di un eccellente avvio. In salita, invece, la gara dell'altra macchina di Maranello: Badoer, partito dall'ultima posizione, ha compromesso la giornata con testacoda nelle battute iniziali. La tenacia di Rubens - Là davanti, Hamilton ha inaugurato al 15° giro la prima serie di pit-stop che ha mischiato le carte al vertice. Il campione del mondo ha conservato la leadership, ma negli specchietti si è ritrovato la sagoma di un arrembante Barrichello. Il verdeoro, grazie ad una strategia azzeccata, si è liberato di Kovalainen e si è piazzato in seconda posizione, a soli 3"2 dal capofila. Visto il ritiro di Vettel, terzo nella classifica generale, e le difficoltà degli altri big, Barrichello è andato all'assalto del primo gradino del podio con la speranza di rientrare nella corsa per il titolo: la sua tenacia, alla fine, è stata premiata. Il pasticcio ai box McLaren - Prima dell'episodio che ha deciso la gara, i riflettori si sono accesi nuovamente su un impacciato Badoer: superato in pit-lane dalla Renault di Romain Grosejan dopo il primo rifornimento, ha rimediato anche una penalità di drive through per una manovra scorretta in uscita dai box: il veneto ha toccato la linea bianca che delimita la corsia, puntuale è arrivata la sanzione dei commissari. Un mezzo pasticcio, ma nulla in confronto al disastro confezionato al 37° giro nel garage della McLaren. Quando Hamilton si è presentato per il secondo pit stop, gli addetti si sono accorti di non aver preparato le gomme: la sosta è durata un'eternità e l'inglese si è ritrovato alle spalle di Barrichello. Rubinho non ha dovuto far altro che tenere la monoposto in pista negli ultimi 20 minuti di corsa. Missione compiuta.  

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