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Le disastrose scelte della Ferrari

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Ildisastroso rendimento offerto da Luca Badoer nelle qualifiche di Valencia rende ancor più vaste e scure le zone d'ombra sulla gestione del dopo-Massa da parte della Ferrari. Ai dubbi alimentati dall'improvvisa e mal motivata rinuncia di Schumacher si sono infatti aggiunti quelli sulla designazione del 38enne collaudatore veneto al posto suo. Perché qui non è questione di ruggine da scrostare o di mancata conoscenza della pista cittadina valenciana (peraltro talmente insulsa da non presentare alcuna osticità). Badoer ha fatto tempi improponibili, troppo alti per essere non dico accettabili ma neppure lontanamente giustificabili, lontano un'eternità (2.6 secondi nel Q1) dall'altra Ferrari, quella di Raikkonen, e persino di 1 secondo e mezzo più lento della mediocre Toro Rosso del minorenne spagnolo Alguersuari, pure lui esordiente a Valencia. L'impietoso confronto Raikkonen-Badoer propostoci dalla regia televisiva con la sovrapposizione delle rispettive immagini all'uscita dalla lenta curva del ponte ci ha chiarito che buona parte dei problemi di Badoer risiedono nella sua incapacità di gestire la F60 in accelerazione a causa dell'assenza del traction control, quel dispositivo antispin presente su tutte le macchine ai tempi in cui lui correva ma ora proibito per regolamento. Una lacuna talmente grave ed evidente che ci si chiede come sia stato possibile che la Ferrari abbia deciso di ignorarla e di affidare una macchina a un ragazzo che non faceva una Gran premio da dieci anni. Qualcuno ha parlato di «giusto premio per una carriera sacrificata al Cavallino», ma questo sarebbe stato vero solo se Badoer fosse rimasto lontano non oltre gli 8 decimi-1 secondo dal compagno di squadra. Così, invece, anziché dargli un premio gli si è inflitta la più cocente umiliazione della sua vita, un'umiliazione talmente prevedibile da farmi ritenere che, se avesse potuto, il ragazzo avrebbe rifiutato la proposta. L'autolesionistica decisione della Ferrari - che in ogni ipotesi alternativa avrebbe necessariamente dovuto far ricorso a uno dei numerosi piloti di F1 freschi disoccupati - è insomma spiegabile soltanto in un modo: che ci siano state raccontate delle bugie sul conto di Massa o di Schumacher. Che, cioè, che uno dei due stia molto meglio di quanto si dice e che perciò fra 15 giorni, a Spa, al volante della Rossa ci sarà o Felipe (ma mi sembrerebbe fantascienza) o Schumi (con il collo miracolato da qualche robusta e costosissima terapia a base di euro).

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