«Franco meritava di vincere quattro scudetti»
Nelgiorno del primo anniversario della morte del presidente Franco Sensi, la moglie Maria si apre un ricordo lucido e commosso al tempo stesso: «È stata una morte dolorosa, ma mio marito è sempre presente». C'è spazio anche per qualche rimpianto. «La sua Roma – sottolinea a Radio Radio - avrebbe dovuto vincere altri quattro scudetti, tre all'epoca di Capello e uno due anni fa, con Spalletti». La signora Maria lo ricorda come un precursore: «Lui non voleva diventare il presidente della Lega Calcio, voleva nominare un manager e tenere fuori i presidenti, proprio come sta accadendo oggi. Denunciò calciopoli con sei mesi di anticipo e venne squalificato. Poi i fatti gli diedero ragione». Romantico il ricordo della figlia Rosella. «A casa nostra mangiavamo pane e Roma. In mio padre c'era la convinzione che il romano si identificasse con il romanista. Ancora adesso, per me, è lui il presidente della Roma». Anche Totti lo ricorda con affetto: «Per anni ha messo il cuore, i soldi e la faccia. Va onorato per tutto quello che ha fatto e per tutto quello che, con il suo esempio, farà la famiglia Sensi in futuro. Il mio rapporto con lui andava oltre quello canonico tra giocatore e presidente. Mi ha sempre visto come il figlio maschio della famiglia». De Rossi ricorda una delle fasi più delicate della sua gestione: «La conquista della Coppa Italia è stato il momento più emozionante, perché lui sentiva la responsabilità del passaggio di consegne alla figlia Rosella». Spalletti ha vissuto proprio quegli anni: «Di fronte alla sua salma ho visto tantissime persone sfilare con profonda umanità. Questo testimonia la sua grandezza». Bruno Conti gli riserva il posto migliore nella storia della società: «Franco Sensi è stato ed è la Roma». Il sindaco Alemanno, infine, invita l'attuale dirigenza ad onorare il ricordo del presidente. «ra più che mai, è necessario intensificare il lavoro comune perché l'eredità morale e imprenditoriale di Sensi non vada perduta». Mar. Mad.