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È l'ora di Pianigiani

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Inuna calda serata a Madrid, dopo che Nowitzki ci aveva spedito a casa, Recalcati raccontò perché, in barba alla critica ed al buon senso, sarebbe rimasto. Ci sarebbe voluto un presidente forte, non il cavalier Tentenna Maifredi, per dirgli: «Grazie di tutto, ma ora si cambia». Da allora un'unica cosa è cambiata: il presidente. È arrivato Meneghin che però ha ceduto al peso politico dei genietti del Consiglio Federale che volevano il rinnovo dell'accordo. Recalcati nel frattempo ha anche messo dalla sua l'eliminazione-beffa da parte della Bulgaria. Con la batosta francese il capolavoro è compiuto. In due anni Charly ha guidato una squadra che ha mancato una qualificazione per le Olimpiadi, una per i Mondiali e una per gli Europei. Abbastanza per cambiare. È tempo di Simone Pianigiani, accompagnato dallo staff al completo di Siena. Meneghin si sbrighi e decida, se può, di testa sua.

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