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Schumacher: "Scusate, ma non posso"

Michael Schumacher

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Il più deluso di tutti è proprio lui. Michael Schumacher è triste e frustrato, questo per lui è un momento tragico e confessa: «Aveva deciso di dire no, ma Montezemolo è riuscito a convincermi». Rinuncia al ritorno in pista ma non se la sente di dire basta col Circus, anche se, chiarisce, le voci di una sua apparizione a Monza «sono solo speculazioni». La retromarcia, ammette il tedesco nella conferenza stampa di Ginevra convocata il giorno dopo l'annuncio della sua decisione, è dipesa dai dolori al collo, insopportabili nonostante le medicine. E proprio dal pieno recupero fisico dipenderà la possibilità di rivederlo in pista, magari alla guida di una terza Ferrari. La caduta dello scorso febbraio in Superbike, come conferma il medico personale Johannes Peil, è stato l'incidente «più serio nella carriera di Michael, c'era una frattura alla base del cranio, in una regione fondamentale». «Per capirci - ha precisato Peil- c'erano piccoli frammenti, come se una superficie fosse stata scalfita da uno scalpello. Uno di questi frammenti aveva leso l'arteria vertebrale sinistra». Il rammarico è tutto del tedesco e il sette volte campione del mondo ringrazia i ragazzi del team Ferrari, che «mi hanno dato un grandissimo supporto, molto più di quello che mi aspettavo». Michael non vuole parlare del suo futuro anche se ammette che in Ferrari ci sono «possibilità per continuare a collaborare». Ci sarà un'altra occasione con le tre vetture il prossimo anno? «Ho sentito che ne ha parlato il presidente Montezemolo, non è una cosa che mi passa per la mente, non sto pensando ancora al futuro». Sul futuro interviene anche il medico del tedesco che assicura che tutto dipende dalla guarigione, per ora Schumi «può ancora fare l'atleta e correre sui kart ma non in Formula 1. Per la sua frattura ci vogliono fino a 18 mesi». Del suo grande ritorno Schumacher forse era il primo a dubitare, tanto che inizialmente aveva deciso «di dire no» alla proposta della Ferrari. A fargli cambiare idea - rivela alla fine della conferenza stampa - è stato il presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo: «All'inizio ero più per il no, sinceramente ero convinto di dire no, ma conoscete Montezemolo, è un grande amico, andiamo molto d'accordo, è stato molto persuasivo, ed ha avuto successo anche con me, è riuscito a convincermi. Mia moglie mi ha detto di fare quello che ritenevo più giusto. Abbiamo fatto le cose giuste, nessuno poteva immaginare poi come sarebbe andata». Schumacher lascia così il volante di Massa all'altro amico, e storico test driver di Maranello, Luca Badoer spiegando che è stata una scelta giusta: «È un ottimo amico, è molto preparato, ha fatto moltissimo per essere in condizione da gara, è sempre stato preparato per essere in condizione da gara. È vero, non corre da molto tempo, ma una persona come lui può farlo. È stata una scelta giusta». Intanto continuano le reazioni al dietrofront del pilota. Per il quattro volte campione del mondo Alain Prost quella di Schumacher è stata la decisione giusta. È d'accordo anche Niki Lauda: «Schumi ha cercato di fare il possibile, purtroppo l'incidente in moto lo ha segnato». Poi, l'ex pilota Ferrari va giù duro su Badoer: «Per la Ferrari è un disatro, Badoer è solo un collaudatore, non sarà veloce, sarà come se corresse solo Kimi Raikkonen».

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