L'Italia bella solo per metà

Il pareggio a reti inviolate è la fotografia di una squadra volenterosa, ma poco incisiva. Lippi concede l'emozione del debutto a Criscito e Marchisio, affida a Pirlo i compiti della regia, e presenta un tandem d'attacco composto da Gilardino e Rossi. Gli azzurri sembrano subito intenzionati a riscattare la deludente apparizione in Confederations Cup. Il primo sussulto lo regala Gilardino che, servito in area da Camoranesi, incrocia un destro che spaventa Benaglio. Poco dopo è Criscito a mettersi in evidenza con un colpo di testa che impegna seriamente il portiere elvetico. Sulla respinta si avventa l'attaccante della Fiorentina che va a segno, ma l'arbitro Kirchner annulla giustamente per fuorigioco. E' il momento migliore dell'Italia, che torna a rendersi pericolosa con Marchisio. Il tiro del centrocampista, solo davanti al portiere, finisce al lato di un soffio. Per il vantaggio sembra questione di minuti ma, in realtà, la partita si fa improvvisamente più difficile. Camoranesi è costretto a lasciare il posto a Pepe. Rossi incide poco. Gilardino scompare dalla manovra. Il finale di primo tempo vede la reazione dei padroni di casa, che sfiorano il gol prima con Barnetta, che colpisce la traversa dalla lunga distanza, poi con Inler. A inizio ripresa Lippi prova a inserire forze nuove. Entrano Santon e Iaquinta, al posto di Zambrotta e Gilardino. E' la Svizzera, però, a macinare gioco. Al 16' fanno il loro ingresso in campo anche D'Agostino e Quagliarella, rispettivamente per Pirlo e Rossi, ma il tema non cambia. Gli azzurri restano poco incisivi. Iaquinta prova un paio di conclusioni, ma senza fortuna. Nel finale ci prova anche Pepe, che si fa largo in area di rigore, ma la conclusione termina al lato. Il finale di gara regala un brivido per parte. Prima è Derdiok a impegnare seriamente Buffon. Poi è il turno di Quagliarella, che tenta per due volte la girata in mischia, ma senza fortuna. Finisce a reti bianche, e con parecchi problemi ancora da risolvere.