F1, Schumacher: non tornerò in pista
Medici e piloti tutti con lui
Il sogno dei tifosi di rivederlo al volante della Rossa svanisce. Michael Schumacher, per la prima volta, si è dovuto arrendere: la corsa contro il tempo per tornare in forma ed essere pronto a rientrare nella monoposto e sostituire Felipe Massa al prossimo Gran Premio d'Europa, a Valencia, è finita, perchè il sette volte campione del mondo ha dovuto rinunciare alla nuova sfida a causa dei dolori al collo, conseguenza dell'incidente in moto dello scorso inverno. «Purtroppo non sono in grado di sostituire Massa», l'annuncio choc del tedesco dal suo sito internet. Schumi era corso in aiuto della Ferrari e lo scorso 29 luglio aveva accettato di prendere temporaneamente il posto del brasiliano, rimasto gravemente ferito nell'incidente sul circuito di Budapest, e si era messo subito al lavoro: era sceso in pista prima alla guida della vecchia F2007 e poi sui kart. Si era messo a dieta ferrea, perdendo in pochi giorni quattro chili. Ma dopo nemmeno due settimane ha dovuto fare un passo indietro. «Ho fatto di tutto per rendere possibile il ritorno - spiega ancora il tedesco - ma con grande rammarico non ha funzionato». Schumi precisa di aver comunicato ieri la sua decisione sofferta al presidente della Ferrari, Luca di Montezemolo, e al team principal Stefano Domenicali. A Valencia, il 23 agosto, in pista scenderà Luca Badoer, amico del campione tedesco e storico test driver della scuderia di Maranello, che non corre un Gran Premio di Formula 1 da dieci anni (l'ultimo nel 1999 con la Minardi). «Sono molto dispiaciuto per il problema che impedirà a Michael di tornare a gareggiare - le parole di Montezemolo - In questi giorni avevo potuto apprezzare il grande impegno e la straordinaria motivazione che lo animavano e che avevano coinvolto il team e gli appassionati in tutto il mondo. Il suo ritorno avrebbe sicuramente fatto bene alla Formula 1 e sono certo che lo avremmo rivisto lottare per la vittoria. A nome della Ferrari e di tutti i suoi tifosi desidero ringraziarlo per il grande attaccamento alla squadra dimostrato in questa circostanza». A 40 anni suonati, Schumi, dunque, aveva voluto riprovare il brivido della pista, ma ha dovuto mollare. «Purtroppo non siamo riusciti a rimediare ai dolori al collo anche se abbiamo provato dal punto di vista terapeutico ogni cosa. Le conseguenze dell'infortunio dell'incidente in moto a febbraio purtroppo sono ancora molto pesanti. Il mio collo non può ancora sopportare gli sforzi necessari per guidare in Formula 1». Del resto lo aveva detto quando, il 31 luglio al Mugello, aveva guidato la monoposto di due anni fa: a preoccuparlo era proprio la condizione del collo. Ci aveva creduto, ma ha dovuto rinunciare.