La promessa di Pancalli «Una città paralimpica»
SamanthaTrancanelli Un anno di bilanci e nuovi progetti da settembre. Uno su tutti: il nuovo centro paralimpico che sorgerà alle Tre Fontane. Un'idea che sta particolarmente a cuore a Luca Pancalli, presidente del Comitato Paralimpico Italiano e vicepresidente del Coni. Presidente Pancalli, partiamo proprio dalla situazione relativa al Tre Fontane. Dopo alcuni ritardi burocratici, si aspetta l'inizio dei lavori. A che punto è la situazione? «Potrebbe sembrare una storia infinita, però noi fin dall'inizio siamo stati assolutamente rispettosi di tutte le norme vigenti e abbiamo seguito l'iter previsto dalla legge. Ci siamo scontrati con degli ostacoli fisiologici dal punto di vista burocratico e amministrativo e abbiamo espletato la gara europea che, come previsto, si è conclusa alla fine di giugno con l'assegnazione provvisoria dell'appalto. Come tutti i bandi di gare pubbliche, però, siamo incappati in ricorsi al Tar. Appena si concluderanno, saremo in grado di procedere all'assegnazione definitiva. Credo che a settembre si potrà tranquillamente cominciare a costruire». Riguardo la possibilità di un Gran Premio di Formula Uno a Roma, qual è il suo pensiero? Potrebbe creare qualche problema per il Tre Fontane? «Per quanto riguarda il progetto in sé, si tratta di un grande evento sportivo a cui guardo con interesse e attenzione, come a tutti gli eventi sportivi che fanno di Roma una vera e propria capitale internazionale dello sport. Da questo punto di vista si tratta di un evento straordinario. Ho incontrato due volte in via informale Maurizio Flammini, proprio per capire che tipo di impatto potesse avere l'organizzazione del Gran Premio sul nostro centro. È evidente che la nostra area potrebbe essere interessata, trovandosi sul rettilineo proprio dell'ipotetico circuito di Formula Uno e questo potrebbe determinare una rivisitazione totale dell'impianto. Flammini ha voluto sapere da me se e che tipo di disponibilità c'era nell'ipotesi in cui si dovesse procedere. Da parte mia c'è la massima disponibilità da uomo di sport davanti ad un grande evento sportivo, però a due condizioni: il mantenimento dell'impiantistica che avevamo previsto e il rispetto di tutti i diritti della Federazione Hockey su prato per la fruibilità degli spazi che gli sono necessari. Nell'area in concessionaria, infatti, c'è anche l'hockey su prato. Abbiamo ipotizzato con i nostri tecnici e gli architetti dei cambiamenti al progetto, ma siamo ancora su un livello dialettico. A settembre comunque inizierò i lavori col vecchio progetto, poi credo sia indispensabile che ci sia anche un confronto con il Comune e col Comitato Organizzatore per capire bene cosa dobbiamo fare». Finale di Champions League, Formula Uno, Mondiali di Nuoto: Roma sempre più capitale dello sport. «Il protagonismo di Roma nell'ospitare grandi eventi c'è sempre stato e negli ultimi anni si è solo intensificato. La capitale dello sport ideale è quella che riesce a promuovere un'idea di sport e nei numeri un'attività motoria praticata che sia adeguata a una grande capitale europea. Rispetto al passato c'è più una vocazione paralimpica e sarebbe bello ospitare un grande evento proprio a Roma. Da cittadino romano mi piacerebbe molto, da uomo di sport un grande evento ci consentirebbe di amplificare il messaggio del nostro movimento». Parliamo di grandi eventi: 2010 Vancouver, le Paralimpiadi. Accordo raggiunto con Sky che prevede un canale interamente dedicato all'evento e una copertura senza precedenti. È un successo di Luca Pancalli? «Sono risultati di una squadra che ha lavorato insieme a me da quando ho preso in mano il movimento. È chiaro che un uomo di sport vive dei successi dei propri atleti e poi anche di soddisfazioni come quando Sky si è affacciata con una scommessa importante che viene appunto da un grande network. Maggiore è il livello di attenzione sul movimento paralimpico e più benefici ne trae tutto il mondo paralimpico. Continuerò ad essere sempre grato alla Rai, oggi la nostra squadra si allarga».