Riecco i russi, ma i Sensi resistono

.Dopo la Nafta Mosca nel 2004, un altro gruppo russo, dietro il quale sembra si muova il ricchissimo magnate Mikhail Prokhorov, circa un mese fa si è presentato da Unicredit manifestando il proprio interesse per il club giallorosso. Ma dopo tre incontri con i dirigenti della banca, l'ultimo avvenuto a metà luglio, non si può ancora parlare di una trattativa vera e propria. Unicredit, una volta sfumata l'ipotesi-Fioranelli, continua a spingere per la cessione della Roma che consentirebbe ai Sensi di tamponare il maxi debito nei confronti degli istituiti di credito (circa 400 milioni totali di cui 300 verso la banca di piazza Cordusio), eppure i tempi per vincere la propria «battaglia» non sembrano ancora maturi. Unicredit avrebbe infatti chiesto agli intermediari russi una lettera d'intenti con cui formalizzare il proprio interesse verso la Roma e altri documenti. Carte che ad oggi non sono mai arrivate, anche se risale a ieri l'ultimo contatto nel quale gli emissari avrebbero garantito di essere tuttora interessati all'affare. Finora Prokhorov non si è esposto in prima persona. Se ci fosse veramente lui dietro questa operazione da 250 milioni di euro, al momento in stato embrionale, i tifosi sarebbero leggittimati a sognare il grande rilancio economico della squadra promesso anche dal sindaco Alemanno. Il 44enne Prokhorov, figlio di un ex ministro, è infatti considerato l'uomo più ricco della Russia, con un patrimonio stimato dalla rivista Forbes a marzo 2009 in 9.5 miliardi di dollari. Una fortuna conquistata nel settore del nickel che lo ha fatto salire al 40°posto tra i supermilardari del mondo, staccando perfino Abramovich che occupa il 52°posto nella classifica. Alla sua irrefrenabile passione per le belle donne (tra cui Naomi Campbell...) ha unito quella per lo sport: è diventato membro del Supremo Consiglio dello sport russo, in passato ha finanziato il Torpedo (ora in seconda divisione russa di calcio), il Cska Mosca di basket e altri club di hockey. Ora si sarebbe messo in testa di comprare e investire sulla Roma per sfruttare il suo marchio in tutto il mondo. Prokhorov non è l'unico potenziale acquirente: Unicredit avrebbe infatti raccolto altre manifestazioni di interesse negli ultimi tempi. Finora la famiglia Sensi è stata tenuta completamente all'oscuro. Questo perché stavolta la banca vorrebbe condurre autonomamente la trattativa per renderla più rapida e trasparente. Ma al momento non è in possesso degli strumenti per «scavalcare» i Sensi: è infatti slittata a data da destinarsi la nomina del manager - Attilio Zimatore - nel cda di Roma 2000 con poteri per la cessione del club. Rosella, forte degli appoggi politici e della «tutela» di Mediobanca, si sente al sicuro e vede davanti a sé un obiettivo non più così lontano: la costruzione del nuovo stadio. La società inglese Img ha già preparato il business-model sulla vendita di pacchetti decennali agli sponsor, con i quali finanziare una buona parte dell'impianto, intanto si stanno muovendo i passi decisivi con la supervisione del consigliere Pippo Marra. L'area è stata individuata nella zona della Massimina e il progetto sarebbe affidato a un costruttore romano con cui spartire i ricavati futuri. A settembre sono attese novità, intanto nei prossimi giorni la Sensi prenderà la parola per tranquillizzare i tifosi stanchi dei suoi continui silenzi.