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L'ansia di Spalletti per il mercato bloccato

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Ieri,infatti, è stato ratificato ufficialmente l'accordo per il trasferimento di Aquilani al Liverpool. La società inglese verserà nelle casse della Roma una cifra base pari a 20 milioni di euro in cinque rate, oltre a una serie di bonus quantificabili, al massimo, intorno ai 3 milioni. Alcuni di essi sono legati ai risultati sportivi della squadra di Benitez (1 milione in caso di conquista dello scudetto o della Champions League entro il 2014, 0,3 milioni per ogni singola partecipazione alla coppa nei prossimi cinque anni), altri alle condizioni fisiche del giocatore (0,25 milioni ogni 35 presenze di Aquilani in gare ufficiali). La società giallorossa otterrà anche il 5% del ricavato di un'eventuale cessione del centrocampista da parte del Liverpool. Bonus a parte, la Roma riceve una somma indispensabile alle necessità del momento. Le previsioni di bilancio della società giallorossa, infatti, impongono restrizioni importanti. Lo sa bene Spalletti, che pure rifiuta ogni tipo di responsabilità legata ai «conti attuali e ai costi di gestione» della Roma. «Le difficoltà del momento – sottolinea il tecnico – non sono legate ai risultati negativi della scorsa stagione». Una precisazione arrivata nella notte di Gent, che giunge in concomitanza con la dolorosa cessione di Aquilani al Liverpool. Ma a Trigoria assicurano che non c'è nessuna polemica interna sul mercato. Ciò che spaventa è che, quella del centrocampista romano, non sarà l'unica operazione in uscita. In bella mostra restano Baptista e Menez (per i quali sembra complicatissimo trovare acquirenti all'altezza), ma anche Juan e Mexes (nel caso in cui non si riuscissero a trovare soluzioni meno dolorose). A poco più di tre settimane dalla chiusura del mercato non c'è da sorridere. Alla portata, per il momento, restano solamente soluzioni legate ai prestiti. Negredo e Pavlyuchenko per l'attacco, Robben per il centrocampo, Burdisso per la difesa, Abate e magari pure Borriello da ottenere in «regalo» dal Milan.

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