L'Italia all'ultimo appello
Enon sarà una partita come tutte le altre. Alle 20.30, al PalaRockfeller (diretta Rai Sport Più) la truppa di Recalcati, nell'esordio dell'Additional Round incrocerà infatti la strada della Francia. Poco importa che i galletti si troveranno costretti a rinunciare al loro uomo di punta. Tony Parker, il plurititolato playmaker della franchigia texana, salterà infatti la sfida, così come Joakim Noah, figlio dell'ex stella del tennis Yannick e uomo di punta di Chicago che non gli ha accordato il nulla osta, ma questo non toglie nulla al valore degli avversari. «Certo - dice Recalcati, coach azzurro - la squadra che affronteremo sarà diversa. Il gruppo nasceva attorno ai due assenti e ora, almeno per questa partita, il modo di giocare cambierà. Hanno inserito due playmaker giovani e molto aggressivi come Diot e Jackson, capaci di far tenere alla Francia un ritmo molto alto». Partire con il piede giusto sarebbe determinante per indirizzare nel verso giusto le sorti del girone che comprende anche la Finlandia. «Vincere sarebbe importante - prosegue Recalcati - ma da giorni sto continuando a dire ai ragazzi di non ridurre tutto a una sola partita. Un punto in più o in meno, sia che si vinca sia che si perda, potrebbe poi risultare determinante in caso di arrivo appaiati o nella classifica avulsa». Il tecnico indica poi la strada per poter puntare al successo. «Alla Francia atleticità e talento di certo non mancano. Ma il basket, sembrerà banale, si gioca in 5. Non bastano le grandi azioni del singolo per vincere. Ed allora chiedo ai miei di essere una squadra. È la ricetta con cui superammo la Francia nella finale per il terzo posto degli Europei di Svezia». Un ruolo determinante per le fortune azzurre sarà quello del playmaker. «Ho tre giocatori con caratteristiche diverse - dice ancora Recalcati - che si compensano molto bene. Poeta è l'elemento di rottura, quello capace di alzare il ritmo della partita. Vitali invece servirà nei momenti in cui sarà più importante ragionare. Giachetti è una via di mezzo e ha un pò più d'esperienza». E gli indizi fanno pensare che sarà proprio il regista della Virtus Roma a partire in quintetto. «Io ho le mie certezze - dice sorridendo il coach azzurro - ma non le svelo. Non credo troppo nella pretattica ma lascio al mio collega l'incertezza». La chiusura è sul ruolo di Bargnani e Belinelli. «Questa nazionale ha cambiato volto. È un gruppo più giovane dove loro si sono bene inseriti. Mi conforta di come il gruppo sia cresciuto. Siamo pronti e lo dimostreremo».