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Nudi alla meta

Valerio Cleri conquista il primo oro ai mondiali di nuoto

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Ci hanno provato ma non ce l'hanno fatta. Tante buone intenzioni, qualche rammarico e nessuna medaglia per l'Italnuoto maschile, in una giornata in cui ci accorgiamo, forse, di non essere forti come pensavamo. La considerazione è parziale, a due giorni dalla fine della kermesse, ma riguarda un po' tutta la nazionale maschile e va fatta al di là delle prestazioni di ieri. Oltre all'impresa di Cleri nel fondo, solo delusioni. Facci e Giorgetti si giocavano un gradino del podio, realisticamente il terzo, nella finale dei 200 rana e la 4x200 sl sognava di poter fare altrettanto. Gli azzurri chiudono il programma di giornata con i ranisti che precedono gli staffettisti. La prima cosa che colpisce quando entrano gli atleti è vedere Loris Facci, in corsia 7 accanto a Giorgetti in 8, con il costume intero. Loris non ha mai gareggiato col body, la sua rana non si adatta alla costrizione che il costume esercita sul busto eppure si presenta in lungo, come lo vuole il ct Castagnetti. La partenza è folle, con Rickard, Sprenger e Titenis che fanno il vuoto sin da subito e con i nostri che devono adattarsi. Giorgetti si allunga bene, Facci non sembra avere il solito passo. Al 100 la gara si spezza in due, i soliti tre in testa, gli altri a lottare per rientrare. Tra gli altri, purtroppo, non ci sono i nostri che chiudono al sesto posto, Giorgetti, e all'ottavo Facci. Edoardo nel dopo gara mostra la sua delusione: «A pochi minuti dalla gara mi si sono rotti gli occhialini. Io sono un emotivo, vorrei essere sempre a posto. In gara ho patito il primo passaggio, troppo veloce». Loris ha qualche rammarico in più, per una scelta non pienamente condivisa, quella del costume: «Non volevo nuotare col body, mi sento le spalle strette. Mi dicevano che avrei migliorato un secondo, ho peggiorato di due. Ho 26 anni e ormai le occasioni perse diventano troppe». La gara la vince l'ungherese Gyurta, argento per Shanteau, bronzo per Titenis. Inizia la 4x200 sl e la prima frazione già impressiona, col nostro Brembilla che parte insieme a Phelps e Biedrmann. Emiliano chiude il suo 200 col record italiano e lancia Gianluca Maglia, anche se la lotta di testa sembra lontana. È il turno di Belotti e cominciamo a recuperare, passiamo dal sesto al quarto posto e mettiamo l'Australia nel mirino. L'azzurro sembra tenere anche se Giappone e Germania insidiano il nostro piazzamento. Magnini è il nostro ultimo frazionista e le speranze di podio sono riposte nelle sue bracciate. Pippo forza il primo passaggio, poi il secondo, a una vasca dalla fine siamo terzi. È solo un'illusione però, perché Magnini non ha i 200 nelle gambe e chiude sesto. Oro e record del mondo per gli Usa, argento Russia e bronzo Australia. Le donne meglio degli uomini, qualcuno lo fa nuotare a Magnini e Pippo risponde: «Uomini e donne non sono due nazionali, gareggiamo tutti per l'Italia. Poi è evidente che le ragazze sono state più brave di noi. Potevo smettere, ma ho scelto di rimettermi in gioco, e per questo sono pronto anche ad andare per un periodo in America ad allenarmi con Bousquet e Cielo».

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