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La Pellegrini annega nella polemica

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Alpunto da innescare una discussione accademica se sia lei, Federica Pellegrini nemmeno 21 anni, la più grande atleta italiana di tutti i tempi. C'è chi è d'accordo, c'è chi denuncia una scarsità di memoria in molti «pellegriniani», ricordando le gesta di tantissime atlete azzurre, dalla Vezzali alla Compagnoni, dalla Belmondo alla Simeoni, solo per restare negli ultimi 30 anni. Ma al di là di queste considerazioni che rimandano a tanti quesiti sportivi (meglio Pelè o Maradona? Coppi o Bartali? Benvenuti o Mazzinghi?) occorre anche registrare quando la nostra stella assoluta del nuoto, va un po' sopra le righe. Che lei sia una fuoriclasse è fuori discussione. Che il distacco con le altre - non solo avversarie - sia siderale, sta scritto nei tempi delle sue prove e dei suoi record. Ma che questa profonda differenza debba essere sbattuta in faccia pubblicamente non è cosa particolarmente elegante. E dispiace dirlo per una ragazza che dell'eleganza e della classe ha fatto la sua carta d'identità mondiale. Perché ieri, al termine di una batteria di sofferenza con altre tre colleghe, nella staffetta 4x200 stile libero, Federica Pellegrini ha preso il microfono e a menato come un fabbro. Rimproverando severamente la Zoccari, la Spagnolo e la Carpanese, ree di averla messa in grave difficoltà nell'ultima frazione della gara. Osservazione scontata, sacrosanta, indiscutibile. Che tuttavia, a giudizio di molti, è stata inopportuna: perché mortificare delle compagne che, non si saranno forse impegnate al massimo - colpevolmente - ma che non possono certo avere la classe e il talento di questa straordinaria atleta. A volte il divario, anche nello sport, è impietoso. Ma il «cazziatone» è sempre meglio farlo nello spogliatoio. Fa più effetto e non mortifica pubblicamente. In un mondiale pressoché perfetto, una piccola scivolata di stile. Piccola, ma significativa. Che probabilmente nessuno ricorderà più. Anche se, così, davanti a tanti ori e tanti record, suscita la simpatia e la solidarietà verso Renata Spagnolo, Flavia Zoccari e Alice Carpanese, colpevoli solo di non essere delle fuoriclasse.

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