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Alemanno in campo al fianco della Roma

Francesco Totti e Gianni Alemanno

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Nel giorno della celebrazione di capitan Totti, la Roma scopre di avere un alleato eccellente. Difficile chiamarlo "tifoso" visto che il ruolo gli impone un comportamento bipartisan, ma il sindaco della Capitale Gianni Alemanno ieri è sceso "pesantemente" in campo al fianco del club giallorosso. Non solo quindi un attestato di stima verso l'uomo più rappresentativo per il calcio della capitale, ma una vera e propria promessa ai tifosi giallorossi per quanto riguarda il futuro della Roma. «Noi stiamo seguendo con molta attenzione tutta questa vicenda - ha detto in merito Alemanno - siamo vicini al presidente e in contatto con tutti i soggetti economici interessati alla vicenda economica della Roma. Io posso dare un'assoluta garanzia a tutti i tifosi e alla città che i problemi saranno risolti, ci stiamo impegnando al massimo. La Roma sarà rilanciata dal punto di vista economico». Impossibile anche per lui al momento parlare però di tempi. «Non li dettiamo noi - spiega - ma le forze economiche e la dirigenza della società: nei tempi giusti e sostenibili una soluzione si troverà. È inutile entrare nel dettaglio, perché questo appartiene al mercato e alle relazioni economiche, ma ripeto: in un modo o nell'altro una soluzione la stiamo cercando e trovando». Sul «supermanager» eletto da Unicredit che dovrebbe gestire la cessione del club fa spallucce. «Ci sono varie soluzioni, io credo che bisogna fare in modo che la società mantenga una propria autonomia e che abbia una condotta chiara e definita in rapporto alle altre istituzioni economiche. Non deve dare l'impressione di essere commissariata. C'è tutta la possibilità affinché la società determini il proprio futuro in accordo con Unicredit». Ma Alemanno è altrettanto sicero sugli interpreti che permetteranno alla Roma di ritrovare il suo antico splendore e alla domanda dei cronisti sui Sensi ancora in sella, chiude seccamente: «Questo è tutto da vedere». Il che apre scenari più volte ipotizzati, che prospettano la voglia delle istituzioni di concedere quella «boccata d'ossigeno» alla famiglia Sensi per la cessione della Roma. In soldoni non fa altro che confermare quanto trapelato negli ultimi giorni. L'«aiuto» ai Sensi è e deve essere, per evitare che la Roma si deprezzi: con conseguente remissione di tutti, Unicredit in testa. La giornata, in questo senso, era iniziata al mattino presto quando il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta aveva ricevuto a palazzo Chigi due rappresentanti di Unicredit: Roberto Cappelli (cda Italpetroli e As Roma) e Paolo Fiorentino (vice amministratore delegato della banca). Quindi il vertice in Campidoglio, subito dopo la premiazione di Totti, con Rosella Sensi accompagnata dal consigliere giallorosso e fidato amico di famiglia Pippo Marra: un'ora esatta chiusi nell'ufficio di Alemanno per definire le strategie per un'uscita «indolore» della famiglia. Finita? Macchè. Prima di andare all'incontro con gli altri presidenti di serie A e B a Palazzo Chigi, Rosella Sensi ha trovato il tempo per un blitz a Palazzo Grazioli. Venti minuti (senza Berlusconi fuori per impegni governativi), nei quali il numero uno della Roma ha fatto il punto con Letta sulla situazione. In coda il capitolo stadio, altro fronte sul quale la Roma è molto indietro. «La Lazio presenterà il progetto per la realizzazione del nuovo stadio tra qualche giorno - ha detto Alemanno - ma per quanto riguarda la Roma, purtroppo siamo ancora in attesa». Già, intanto il club giallorosso sembra aver trovato l'area per realizzarlo: sulla Massimina... per ora resta un sogno!

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