Pellegrini, 400 metri da leggenda
La cronaca di un oro annunciato dovrebbe togliere qualcosa all'emozione della vittoria finale, dovrebbe sfumare l'esplosione della gioia e ridimensionare i toni del trionfo. Non l'oro di Federica Pellegrini però. Tutto il mondo l'aspetta sui blocchi e la campionessa di Spinea non delude nessuno, fa il record dei campionati nelle batterie del mattino, fa il record del mondo nella finale del pomeriggio e succede che l'emozione per un oro annunciato riesce a sorprendere tutti, mantenendo inalterata sia la gioia che si porta dietro, incontenibile, che l'esultanza, travolgente. Pensi che sia tutto facile per lei, come se rientrasse nell'ordine naturale delle cose, come se fosse scritto nel grande libro del destino e poi Federica ti sorprende ancora: «Ne ho passate di tutti i colori in questi giorni, a un certo punto pensavo proprio di avere perso la speranza. Oggi pomeriggio credevo di avere la febbre, per fortuna l'acqua fredda della vasca me l'ha fatta calare. I 400 sl sono una gara difficile, più mentalmente che fisicamente per me. Sono contento di avercela fatta, specie sotto i quattro minuti. Ti puoi allenare benissimo tutto l'anno, ma se non arrivi al 100% di testa non ce la fai». Già, perché chi conosce Federica sa che questa non è solo la gara del suo oro mondiale e del record del mondo (3'59”15), prima è stata la gara della paura. Il ct Castagnetti, che la conosce meglio degli altri, lo sapeva e ne parla prima della finale: «Federica ha avuto problemi in questa gara, soprattutto in passato. Non la facciamo da tanto e infatti ancora non la gestisce al meglio. Alla fine delle batterie era troppo affaticata. Oggi si vince sotto i 4 minuti e occhio alla Jackson». È stato buon profeta Alberto, perché si è vinto sotto i 4 minuti e perché è proprio la Jackson ad affiancare Federica per tre quarti di gara, almeno finché la Pellegrini non decide di sorprendere anche il suo allenatore. A due sole vasche dalla fine l'azzurra sembra insofferente: non sopporta più la Jackson che le si fa sotto, non sopporta la rimonta della giovane americana Schmitt e, più di tutto, non sopporta quella linea rossa del suo precedente record che è solo immaginaria ma che lei vede chiaramente sulla punta delle sue dita. Accelera Fede, come le sue avversarie non sanno fare, mette nell'acqua bracciate vigorose ed eleganti, con la linea del primato che le scorre lungo il corpo. L'arrivo dell'azzurra coincide con l'esplosione simultanea di tutto lo Stadio del Nuoto, 15.000 persone che avrebbero scommesso sulla sua vittoria e che l'hanno vissuta comunque col fiato sospeso. Federica Pellegrini è campionessa mondiale dei 400 sl e sembra riduttivo sostenere che era più che prevedibile. Quando un brivido ti percorre la schiena ed un'emozione ti fa piangere di gioia, significa che anche un oro annunciato può riuscire a sorprendere.