Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Ballardini: "Gioca solo chi ci crede"

Davide Ballardini tecnico della Lazio

  • a
  • a
  • a

È arrivato il momento delle scelte: la Lazio di Davide Ballardini sta per concludere il ritiro precampionato, domani la comitiva laziale lascerà le Dolomiti per rientrare nella capitale. Il tecnico biancoceleste fa il punto della situazione dopo tre settimane di lavoro. «Noi siamo la Lazio, vogliamo avere dei calciatori che siano felici, che sentano la maglia e la indossino con gioia. Alcuni calciatori sono contenti di essere qui, altri non hanno ancora ben chiaro il loro futuro. Sono dei ragazzi, ci può anche stare che qualcuno di loro non abbia ben chiara in testa l'idea del proprio futuro». Ha già deciso se Pandev, Ledesma e De Silvestri partiranno per Pechino? «Dovremo fare delle valutazioni tutti insieme, dovranno esser fatte delle scelte societarie, tecniche e umane. Ogni uomo ha uno stato d'animo, a volte queste situazioni ti frenano, altre volte ti fanno andare più forte». Ma lei in queste amichevoli ha sempre schierato Pandev e Ledesma. «È una questione di ruoli, le scelte non dipenderanno dai minuti fatti». A che punto è la Lazio? «La squadra ha lavorato molto, con serietà. Adesso è quasi arrivato il momento delle scelte. Qualcuno sarà contento, qualcun altro lo sarà un po' meno». Ha già scelto il modulo? «Io insisto sui prìncipi più che sul modulo: quando la mia squadra attacca lo deve fare con velocità e profondità. Quando si difende, lo deve fare un blocco». Molti si chiedono quale sarà la posizione di Zarate. «Ci sono tantissime squadre che fanno giocare come esterno il loro secondo attaccante, e il centravanti addirittura non è un centravanti classico. Accade in diverse formazioni col 4-2-3-1. A parte il modulo, devo avere rispetto per le caratteristiche e le qualità dei miei calciatori, ma i giocatori devono sapere che devono essere a disposizione della squadra». Qual è la condizione del gruppo? «In questo ritiro abbiamo fatto tutto fuorché allenare la squadra. Il lavoro è stato generale, la tattica di squadra specifica e i compiti del singolo sono discorsi che faremo più avanti. Abbiamo fatto un lavoro con la palla, e di intensità. Il lavoro con la palla va a integrare il lavoro "a secco" che abbiamo fatto in questo ritiro. Ma nella mia settimana-tipo lavoreremo molto di più con il pallone». A Pechino ci sarà l'Inter priva di Ibrahimovic. «Ibra o Eto'o fa lo stesso: affronteremo una delle formazioni più forti del mondo, una squadra con un enorme spessore fisico. A Pechino arriveremo con la gioia di esserci e cercheremo di onorare l'evento nel migliore dei modi». Non è difficile allenare calciatori che hanno dichiarato di volersene andare? «No, hanno lavorato tutti con serietà e professionalità. Ma quando un calciatore dichiara una cosa del genere, qualsiasi altra considerazione da parte mia sarebbe superflua».

Dai blog