Alessio Moriggi «Non so ancora quello che abbiamo fatto.
TaniaCagnotto e Francesca Dallapé non potevano ancora valutare le proporzioni della loro impresa, perché la gioia che ti da una medaglia d'argento conquistata dal trampolino fa parte di quelle emozioni che al massimo hai sentito raccontare. E l'ultimo argento azzurro dai 3 metri è una storia di 34 anni fa, Campionati Mondiali di Cali, con Klaus Dibiasi a scrivere di suo pugno un fantastico lieto fine. Ieri i trampolini erano due, uno di fianco all'altro, e quello che si chiede a due perfette esecutrici, è di fondersi in un'unica figura. Tania e Francesca hanno fatto di più, si sono parlate, si sono incoraggiate, hanno provato e riprovato ogni movimento prendendo coscienza l'una dei limiti dell'altra. Già, perché il programma tecnico delle azzurre prevede due veri e propri gran premi della montagna: dopo gli obbligatori a coefficiente fisso saranno il terzo e il quinto tuffo i momenti cruciali della loro gara. Il doppio e mezzo indietro è il pezzo pregiato della collezione di casa Cagnotto ma non rappresenta la specialità di Francesca, che invece possiede nelle sue corde di tuffatrice il doppio e mezzo ritornato carpiato, un po' ostico per Tania. Dopo due obbligatori disegnati in aria col righello ecco lo scoglio di Francesca: «Tutti sapevano che il terzo tuffo sarebbe stato il più difficoltoso per me. Tania mi ha detto di stare tranquilla, sono andata e l'ho fatto». E il risultato è uno splendido 71.10 che piazza le azzurre al terzo posto, con la Cina già inarrivabile e con la Russia nel mirino. Al quarto salto, però, le russe sbagliano totalmente il sincronismo e le nostre ragazze operano il sorpasso mettendo in acqua una pregevole esecuzione con avvitamento. L'ultima fatica, si sa, è uno dei pochi tabù di Tania: «Nel doppio e mezzo ritornato sono partita malissimo, mi sentivo così incastrata da temere di entrare chiusa. Poi mi sono ripresa e ho finito bene». I 329.70 punti finali stagliano le nostre ragazze tra due delle massime espressioni della scuola tuffistica mondiale: quella cinese e quella russa. Giorgio Cagnotto, a fine gara, è raggiante: «L'argento è una medaglia bellissima, che va oltre le nostre stesse aspettative. Noi lottavamo e ci saremmo accontentati del bronzo ma questa gioia è frutto di un anno di intenso lavoro. Brave ragazze». Sulla stessa lunghezza d'onda il Presidente Barelli, che ha assisto a tutta la gara: «Sono felice ed emozionato per un risultato storico che inorgoglisce tutta l'Italia». Tania e Francesca adesso sapranno cosa hanno fatto, perché dopo 34 anni il grande libro della storia dei tuffi ha una pagina in più e a scriverla sono state loro, con 5 salti d'argento tutti da raccontare. Il mondiale di questa disciplina si chiude oggi con la finale del sincro dalla piattaforma in cui ci saranno gli azzurri Dell'Uomo-Chiarabini (ore 13 rai3).