La Cagnotto conquista il bronzo
Tre metri sopra l’acqua. È da lassù che Tania Cagnotto guarda il mondo e quando decide di venire giù lo fa attraverso un trampolino. Prende la rincorsa, usa la tavola come fosse il proseguimento naturale delle sue gambe, vola in alto, per prendersi lo spazio e il tempo di stupire, poi incontra l’acqua, che rappresenta quell’attimo di silenzio assoluto che precede l’aria e il boato del pubblico. Ieri lo Stadio del Nuoto le ha riservato un tifo costante, passionale, incondizionato, ma per il boato, quello finale, quello liberatorio, ha dovuto attendere l’ultimo tuffo della He Zi. L’atleta cinese lo fallisce e Roma può esplodere insieme a Tania, può piangere con lei per il terzo bronzo mondiale consecutivo, per il primo alloro del medagliere azzurro dall’inizio dei Campionati. La cronaca di una medaglia così sofferta si porta dietro un’emozione lunga 5 tuffi, 5 esecuzioni senza appello e una serie di coefficienti da moltiplicare e di errori da sottrarre. Delle 12 finaliste in gara sono 7 quelle che portano il programma più impegnativo e, per forza di cose, è intorno a loro che si restringe il cerchio delle papabili medagliate. Fuori pronostico la stratosferica Jingjing, oro annunciato sin dall’inizio. Il primo tuffo di Tania è un doppio salto mortale e mezzo indietro carpiato, da eseguire dopo le ottime prove della Heymans e della Loukas. La Cagnotto sembra non aver smaltito quella tensione che l’aveva irrigidita anche in semifinale e la giuria le assegna 67.50 punti per la sua esecuzione. All’inizio della seconda tornata Tania è quinta, con entrambe le cinesi sopra di lei, e con un occhio ai tuffi della Heymans e della Stratton. Per l’azzurra la svolta può essere il quarto tuffo, quel triplo e mezzo avanti carpiato che ha inserito per poter gareggiare nell’olimpo di questo sport. Al terzo tuffo, però, succede qualcosa di inaspettato. Tania fa il suo compitino strappando 66 punti mentre toppano clamorosamente l’americana Loukas e la cinese meno quotata, la He Zi. Così che quel quarto tuffo diventa ancora più decisivo, perché farlo bene significa scavare un solco e difendere il terzo gradino del podio. Tania va sulla tavola cosciente che tutto dipenderà dal presalto, quel doppio balzello che deve spingerla in alto, perché prima di aprirsi ed incontrare l’acqua dovrà girare tre volte e mezzo. La Cagnotto va, prende il ritmo, asseconda il trampolino e chiude senza schizzi. Non è la perfezione ma vale 69.70 punti, il terzo posto, 2 punti da recuperare alla canadese Heymans, 8 da difendere dall’attacco della He Zi. Ultimo tuffo. Tania si gioca la specialità della casa, il doppio e mezzo rovesciato carpiato. Arriva il suo turno e già sa che per uno storico argento dovrà meritarsi due 8 e un 8 e mezzo.74.20 punti. L’azzurra paga il suo ultimo conto con la tensione e va lontana dall’esecuzione ideale, le danno 69 punti e significa addio all’argento e fiato sospeso per l’ultimo tuffo della He Zi. Come è andata lo abbiamo già detto, come abbiamo detto delle lacrime di gioia e dell’abbraccio ideale di tutto il pubblico di Roma. «Questa gara mi è costata tantissimo - racconta Tania - sono sfinita, ho fatto tanto sforzo ma non ho dubbi che ne sia valsa la pena. Non avevo mai vissuto una cosa del genere, quando salivo sul trampolino e sentivo quel boato tiravo dei lunghi respiri e andavo il prima possibile: a